Parolaio

il caso. Il ferragosto di 22 anni fa Nixon eliminava la parità del dollaro con Toro Parola® SCHERZI DA PRETE, Succede che un povero «cristiano tribolato», «felicemente» coniugato, «coerente ai princìpi in cui crede» e tuttavia comprensibilmente messo in subbuglio dalle esplicite «avances di una collega d'ufficio» avvenente e procace con cui lavora «gomito a gomito», un cristiano così scriva a Famiglia Cristiana per implorare un aiuto, un consiglio, un conforto perché, si sa, «la carne è debole» anche se «continuo a confessarmi» e a fare «tanti buoni proponimenti». E invece di dare una mano al «cristiano tribolato», oppure a bacchettarlo richiamandolo ai dettami della Chiesa che saranno fissati nell'enciclica papale Veritatis Splendor, il prete di Famiglia Cristiana che fa? Accusa il lettore di essersi invischiato in un «tipico atteggiamento maschilista», e di aver fatto uso di «argomentazioni meschine» come se fossero passate invano le «critiche puntuali a cui le hanno sottoposte i movimenti di controcultura degli Anni 60 e 70 e la crescita di un pensiero femminista». E così sia. Paolo MaurenL'ARTE DI ARRANGIARSI. Come erano silenziose, solenni, «percorse da poche persone», le sale dei musei di una volta. Ce lo racconta Rossana Rossanda che sul manifesto rievoca la propria iniziazione artistica nelle Regie Gallerie dell'Accademia di Venezia, anno 1934, poi è arrivata, chiassosa, pacchiana, accaldata e affollata, la civiltà di massa. Che ha invaso pure i musei, costringendo l'esigente studiosa ad «agitare carte stampa per sfuggire alle code» e a invocare il soccorso di non precisati ma presumibilmente ben introdotti «amici» per «entrare di martedì quando il museo è chiuso a tutti salvo che agli elettricisti». E tutto questo, confessa la Rossanda, «in virtù d'un passato nel quale contavo qualcosa o del presente di vecchia signora cui qualcosa va pur regalato». Strada tortuosa, quella che conduce all'eguaglianza. PSYCO. Commentando per il Corriere della Sera le gesta del mostro di Foligno, l'onnipresente psichiatra Vittorino Andreoli dichiara sconsolato all'inizio del suo articolo che «ci sono momenti in cui i cosiddetti esperti dovrebbero tacere». Ma invece di mettere in pratica il saggio consiglio, l'esperto va avanti per 160 righe tipografiche, impiegando, per dire la sua, circa 640 parole. CHE BARBA. Ora non è più solo il leader del «Partito Irresponsabile», il capo carismatico di una Beppe Grillo 1 illea E bile» g potente «lobby affaristico-finanziaria», il luciferino creatore del «giornale-partito». Adesso per YAvanti! Eugenio Scalfari è anche un pessimo giornalista, la cui prosa costituirebbe motivo di sicura bocciatura «nella prova di italiano» perfino «per un ragazzino di terza media differenziale». In un editoriale del 7 agosto della «più brutta penna dltalia», scrive velenosamente YAvanti! si legge infatti: «Queste settimane di profondo agosto hanno messo il silenziatore a molti argomenti». «Profondo agosto»? «Espressione demenziale», censura il quotidiano socialista nel suo ultimo giorno di pubblicazione. E poi nel giorno 7 del mese al massimo ne è trascorsa una, di settimane: «Rimarchevole, inoltre, che il soggetto destinato a rendere silente S piombo degli argomenti sarebbero le settimane». LIBERO PENSATORE. Da uomo oramai (quasi) libero, Renato Curdo può finalmente rivelare al mondo la profondità dei suoi pensieri maturati nella solitudine della prigione. E con l'aria di chi sta per trasmettere all'universo una verità inaudita consegna all'Unità questa scoperta davvero sconvolgente: «E' anche vero che ci sono autori sovradeterminati dalle circostanze storiche: per esempio Stalin, le cui opere sono state certamente sopravvalutate in funzione della sua posizione di capo politico». SCACCO MATTO. «Fasullo». Ecco, su Panorama, che cos'è per Guido Almansi il romanzo La variante di Lùneburg di Paolo Maurensig, edito da Adelphi e diventato il «successo colto dell'estate». Eppure «imbarazzante», «mal fatto», scritto in una «lingua omologata», farcito di «ingenuità scacchistiche», «pretenzioso». Poi l'accusa più pesante: «Molto probabilmente è anche una specie di plagio di Danza macabra di Dan Simmons, edito da Leonardo, sullo stesso tema». LE TROMBE DEL GIUDIZIO. SulYUnità Beppe Grillo suggerisce un irriverente paragone tra il presidente Clinton e il suo omologo italiano. In America ecco avanzare un uo- mo che «suona il sax, tromba ed è giovane». Ma in Italia «ci possiamo fidare di un uomo che non scopa da quarant'anni?». Grillo si rifiuta di svelare l'identità del casto e autorevole bersaglio del suo sarcasmo ma afferma che si «capisce benissimo chi è». Sì, si capisce benissimo. Pierluigi Battista sta | Paolo Maurensig Beppe Grillo

Luoghi citati: Adelphi, America, Foligno, Italia, Venezia