Rosy Bindi: decisione giusta

Rosy Bindi: decisione giusta Rosy Bindi: decisione giusta «E come un rapporto di famiglia E questi legami non si troncano» ROMA.Andreotti di nuovo al Meeting di Rimini? Rosy Bindi non infierisce: «Rapporti di famiglia. E i rapporti di famiglia non si interrompono. Mai». Ma come, proprio lei? La bandiera del rinnovamento de? La Robespierre delle Venezie che sulla questione morale ha scatenato il terremoto? «Lasciamo stare per una volta la politica. CI invita Andreotti perché è un amico. E fa bene a invitarlo». Scusi, signora Bindi, ma lei non era nemica di CI? «Comunione e liberazione è pur sempre un movimento ecclesiale. E io lo rispetto». Ramoscelli d'ulivo. Segnali di distensione. Su questo invito di Andreotti al Meeting di Rimini il mondo cattolico non ha artigli da sfoderare. I falchi sembrano scomparsi, i moralisti sono indulgenti. Eppure, solo qualche mese fa, il giudizio su Andreotti accusato dai pentiti per faccende di mafia era ben diverso. Pugnali affilati. Definizioni sferzanti. Il settimanale Famiglia Cristiana paragonò l'ex presidente del Consiglio al Conte Zio, l'intrallazzatore per eccellenza dei Promessi Sposi. «Sopire, troncare; troncare, sopire: non è un buon sistema osservò la rivista - per resistere mezzo secolo in politica?». Altri tempi. Oggi Beppe Del Colle, che di Famiglia Cristiana è l'editorialista, giudica positivo l'invito di Andreotti a Rimini e sottolinea la «la coerenza» di Ci. «Con Andreotti hanno avuto una lunga dimestichezza: sono stati amici negli anni ruggenti, quando l'alleanza funzionava e il presidente del Consiglio veniva applaudito dalle migliaia di ragazzi presenti al Meeting. E sono amici anche oggi, con Andreotti inquisito e con il Movimento Popolare che con il caso Bucarelli è finito nell'inchiesta delle tangenti. CI non ha rinnegato questa amicizia. E ciò le fa onore». Onore alla coerenza? «Certo: con tutte le accuse piovute addosso ad Andreotti, accuse che devono ancora essere provate, CI si dimostra fedele. Fedele al proprio passato e alla stima per un uomo col quale ha percorso un importante tratto di strada». E il quotidiano cattolico Avvenire! Qualche mese fa, proprio mentre scoppiava il casoAndreotti, aveva pubblicato una vignetta: un Martinazzoli ingrugnito guardava un uovo di Pasqua con la faccia di Andreotti e esclamava: «Basta sorprese, per carità!». Che cosa dicono al giornale della Cei? «Che quell'invito a Rimini è giusto - risponde il condirettore Dino Boffo -. Perché in un momento che per Andreotti è di certo difficile, gli amici gli fanno sapere che sono pronti ad ascoltarlo: non come uomo del Palazzo, ma come cattolico protagonista di quarant'anni di storia del Paese. Un cattolico che ha ancora molto da dire». [mau. ans.l

Luoghi citati: Rimini, Roma