Vano tour del Paese per 2500 skin, la polizia li blocca ai caselli

Vano tour del Paese per2500 skin, la polizia li blocca ai caselli Vano tour del Paese per2500 skin, la polizia li blocca ai caselli BONN NOSTRO SERVIZIO Durante l'intera giornata di sabato gli automobilisti della Turingia e della Sassonia sono stati spettatori di uno spettrale gioco a rimpiattino tra migliaia di poliziotti armati fino ai denti e 2 mila 500 neonazisti tedeschi e stranieri che cercavano un luogo dove commemorare l'anniversario della morte di Rudolph Hess. Il braccio destro di Hilter si uccise infatti il 17 agosto 1987 a 93 anni, dopo avere passato metà dell'esistenza nella prigione fortezza di Spandau a Berlino. Memori di quanto accadde lo scorso anno, quando per la morte di Hess 2 mila neonazisti erano sfilati per le strade di Rudolphstadt esibendo il saluto hitleriano, quest'anno decine di città tedesche nel raggio «pericoloso» (Hess è sepolto a Wunsiedel nella Baviera del Nord) hanno emanato un divieto assoluto di manifestazioni per il fine settimana. A partire da Bayreuth, dove si svolge il festival wagneriano di fronte a illustri ospiti internazionali, fino a Bamberg, Wiesbaden, Lipsia o Erfurt. I neonazisti, come previsto, non hanno desistito dal loro proposito. Ventotto persone sono state fermate dalla polizia, che ha sequestrato anche pistole a gas, coltelli e volantini di propaganda nazista. In serata cinquecento neonazisti erano riusciti a riunirsi a Fulda, città natale di Michael Kuehnen, che fino alla sua morte per Aids, due anni fa, era stato la figura centrale del neonazismo tedesco. Una situazione rovente per la polizia: alcune ore dopo a Fulda sono arrivati anche dei pullman di antifascisti che durante tutta la giornata avevano seguito, gli estremisti di destra per essere pronti a una contromanifestazione. Fin dalle prime ore della mattinata il convoglio ha vagato per le autostrade tedesche, radunandosi di tanto in tanto nelle stazioni di servizio per decidersi che direzione prendere. Le autorità della Turingia si sono scusate con i cittadini per «i disagi causati da una minoranza». Un automobilista berlinese intrappolato nei controlli di polizia si era chiesto se era «scoppiata una guerra civile». La maggior parte delle forze di polizia era concentrata al confine con la Sassonia. Radio Turingia in mattinata aveva infatti diffuso la voce che i neonazisti si sarebbero diretti in Sassonia, a Lipsia o a Bischoferrode. Quest'ultima cittadina negli ultimi tempi ha avuto quasi quotidianamente l'onore delle cronache tedesche. A Bischoferrode da luglio 40 minatori fanno lo sciopero della fame per non perdere il loro posto di lavoro. Quando uno si sente male e viene portato in ospedale, subito un altro prende il suo posto. Lamentano che la miniera «viene chiusa solo perché fa concorrenza alla sua gemella tedesca occidentale». La notizia dell'arrivo dei neonazisti è stata accolta con durezza dai «martiri di Bischoferrode», come li chiamano nella zona. «Se si fanno vivi qui li cacciamo via - ha detto il portavoce dei minatori, Hanno Rybicki -, non voghamo che la nostra pacifica lotta venga screditata o criminalizzata dai neonazisti». Sono molti i gruppuscoli dell'estrema destra che si erano incontrati gli scorsi anni a commemorare la morte di quello che chiamano «l'angelo della pace» (Hess infatti nel 1941 si era recato in Inghilterra in una missione segreta per negoziare la pace, in realtà il Fùhrer aveva bisogno di avere libero il fronte occidentale per dedicarsi completamente all'invasione dell'Est). Hanno nomi indicativi: Partito nazionale tedesco, Unione popolare tedesca, Gioventù vichinga, Fronte nazionalsocialista, Offensiva nazionale e Alternativa tedesca. Francesca Predazzi Rudolf Hess, il braccio destro di Hitler di cui i neonazisti celebrano l'anniversario

Persone citate: Francesca Predazzi, Hess, Hitler, Michael Kuehnen, Rudolf Hess, Rudolph Hess, Spandau

Luoghi citati: Baviera Del Nord, Berlino, Bischoferrode, Inghilterra, Sassonia, Wiesbaden