Polemica per la «nuova Irma» di Foto Reuter

Polemica per la «nuova Irma» Polemica per la «nuova Irma» L'Onu: non si soccorre una bimba solo perché è comparsa in tv LONDRA NOSTRO SERVIZIO Cerea, la bocca contratta dal pianto, Belma Shalaka ha gridato la propria disperazione sulla prima pagina di tutti i quotidiani inglesi di ieri. La bambina, tre anni, ha la meningite e non fa che lamentarsi per il dolore. Le fotografìe la ritraggono adagiata su un lettino dell'ospedale Kosevo di Sarajevo, vegliata dal medico della Raf Andy Mitchell che aveva accusato: «Questa è un'altra Irma, ma il suo nome non figura nella Usta dei 41 pazienti bisognosi di cure immediate, fornita dall'Onu. Eppure è necessario sgombrarla». Alla vigilia del. ponte aereo dell'Operazione Irma è divampata una fiera controversia sulle condizioni di Belma. Il tenente colonnello Mitchell è stato rimbeccato da Silvana Foa, portavoce dell'Alto commissariato per i rifugiati: «Ci dispiace, ma non si mette un bambino su un aereo solo perché il suo volto è apparso in tv o sui giornali. Il dottore che segue la bambina si è dichiarato contrario al suo trasferimento. Basterebbe mandare antibiotici all'ospedale di Sarajevo e tutto si risolverebbe». Ma Sanda Ancic, primario del reparto malattie infettive, l'ha contraddetta: «La bambina peggiora, dovrebbe essere messa su un aereo già domenica». «Non posso promettere che Belma parta subito - aveva sbottato nel pomeriggio il dottor Patrick Peillod, membro del comitato dell'Orni per lo sgombero dei feriti -. Prenderemo una decisione non appena conosceremo meglio il suo caso». Nel difendere con rabbia le procedure dell'Unno-, il medico ha lanciato un'accusa agli interessi politici in gioco nell'Operazione Irma. «Sarajevo non è un supermercato dove i governi possono venire a scegliere i casi che vogliono -. Prima di Irma tutti gli ospedali stranieri a cui andavamo a bussare ci rispondevano sempre che non avevano posto. Oggi fanno tutti a gara per avere i feriti. Ho ricevuto pressioni inenarrabili da Paesi che dicono: «Voghamo subito i bambini, altrimenti ci ritiriamo». La denuncia potrebbe arroventare le polemiche che tormentano i soccorsi. Venerdì al premier britannico Major era venuto un attacco di bile quando aveva appreso che i bambini sulla lista dell'Orni erano solo quattro su 41, anziché 20 come era stato annunciato. Maria Chiara Bona zzi Balma Shalaka, tre anni, malata di meningite, è nella lista dei bosniaci da portare in salvo fuori dal Paese [FOTO REUTER]

Persone citate: Andy Mitchell, Balma, Patrick Peillod, Raf, Sanda Ancic, Silvana Foa

Luoghi citati: Londra, Sarajevo