Si butta il pepe sulle amichevoli
Presentata l'ultima trovata della Fifa: il ranking mondiale per le Nazionali Presentata l'ultima trovata della Fifa: il ranking mondiale per le Nazionali Si butta il pepe sulle amichevoli PZURIGO ICO della Mirandola avrebbe fatto la ola dalla goduria. Noi, nel nostro piccolissimo, ci siamo limitati a prenderne atto. Il ranking mondiale per squadre nazionali, presentato ieri da Fifa e Coca-Cola, si basa su criteri così scientifici, così oggettivi e così rigorosi da scoraggiare, a una prima ricognizione, anche il più maniaco e assatanato degli statistici. Trattasi di uno studio che, come punto di partenza, abbraccia circa 3200 partite nell'arco di sette anni, 19851992: e che, naturalmente, verrà rimpolpato di volta in volta con l'assimilazione dei risultati «freschi», e l'espulsione dei vecchi. L'idea è stata mutuata dalla classifica Atp del tennis: 168 le nazionali scrutinate, sulle 178 affiliate. A tutto l'8 agosto 1993, prima è la Germania, con 57,50 punti, seconda l'Italia (56,99), terza la Svizzera (56,81), quarta la Svezia (56,35), quinta l'Argentina (56,20), ultimi Macao e Maldive. La Fifa aggiornerà il «listi¬ no» ogni mese. E ogni anno, a dicembre, procederà alla premiazione: della squadra prima in assoluto; della squadra che ha guadagnato più posizioni rispetto all'ultimo rilevamento; del miglior giocatore; e (forse) del miglior tecnico. Se saranno volgari quattrini o platonici trofei, non si sa: ma conoscendo l'umana debolezza, abbiamo pochi dubbi. Per quest'anno appuntamento a Las Vegas, il 19 dicembre, in occasione del sorteggio mondiale. A dare man forte a Blatter e Tognoni c'erano i et della Germania (Vogts) e della Svizzera (Hodgson). Tanto valeva, allora, invitare anche Sacchi, visto che l'Italia precede gli elvetici, almeno su questi schermi, e incalza i tedeschi. Blatter, bontà sua, ha dichiarato che tutta 'sta immane zuppa di numeri non avrà riflessi sulla designazione delle teste di serie per la Coppa del Mondo 1994: ma non ha neppure escluso che, in un futuro più lontano, ci si possa fare un pensierino. Illustrare tutti i criteri presi in considerazione ci porterebbe dritti al manicomio. Meglio limitarsi a quelli essenziali, e più «commestibili»: risultato, gol realizzati e sùbiti, fattore campo, peso del continente, valore dell'avversario. E ancora: partite della Coppa del Mondo (eliminatorie e, a parte, fase finale); partite dei campionati continentali (eliminatorie, fase finale); partite amichevoli. Sempre a livello di nazionali A; sempre tarate alla fonte. Anche le amichevoli, signorsì, e qui sta il nodo cruciale. La Fifa intende rilanciare, sono parole di Blatter, il ruolo delle rappresentative nazionali. In parole povere: non è vero che si gioca troppo; è vero, se mai, che talvolta si gioca «male», nel senso che certi incontri di rodaggio assomigliano sempre più a banali allenamenti e sempre meno a emozionanti disfide. Qualcuno vi leggerà una rivalsa nei confronti dell'ingombrante attività dei club; qualcun al¬ tro sorriderà all'idea che, tutto sommato, l'operazione puzza come al solito di business: non per niente è stata mobilitata la Coca-Cola. Certo, si prospettano scenari inquietanti (o folli, a scelta): da un'oscura Italia-Romania potrebbe uscire, un giorno, la «regina» dell'anno, e allora vi lasciamo immaginare il pathos della vigilia. Calcoli alla mano, una federazione potrebbe inventarsi un'amichevole a uso e consumo di un canguresco balzo in classifica. Abbiamo chiesto a Blatter: ma lei in vacanza non ci va mai? E lui: «E' proprio in vacanza che mi si accende la lampadina». I due studiosi ai quali si deve la realizzazione del progetto sono svizzeri e si chiamano Markus Lamprecht e Hanspeter Stamm. Ci hanno lavorato tre anni: «Parola d'onore, è stata una pacchia». Se li incontrate per strada, e si qualificano, non diteci poi che non vi avevamo avvertiti. Roberto Becca ntlni
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