«Operazione fiducia» per Ferruzzi di Zeni

Migliorano i conti di Beghin-Say: da gennaio a giugno ha aumentato il fatturato del 6% I MERCATI Migliorano i conti di Beghin-Say: da gennaio a giugno ha aumentato il fatturato del 6% «Operazione fiducia» per Ferruzzi In Borsa le banche comprano, salgono i titoli NOLANO. Una piccola frenata, quanto basta per non turbare un ferragosto che ha fatto il vuoto a piazza Affari. Scende dello 0,31%, la Borsa. E il volume di scambi si dimezza a 300 miliardi rispetto al record di giovedì, record dell'anno, uno dei massimi a Piazza Affari: 666 miliardi e passa. Chi non frena, chi non scende, è la Ferfin, il titolo più tormentato, quello della svalutazione da mille a 5 lire del valore nominale, che tra lo stupore generale anche ieri è stato il più trattato in Borsa: 59 milioni di azioni scambiate con un recupero di prezzo (da 224 lire a 325) che ha dell'incredibi- Incredibile, assicurano gh analisti. Gli stessi che avevano pronosticato per il ritorno in Borsa della Ferfin, dopo la notizia del quasi crack e la svalutazione del capitale, un prezzo attorno alle 100 lire in discesa verso le 50. E invece, altro che 100, altro che 50 lire: con il nuovo balzo di ieri siamo a. sei volte tanto. Come è possibile? «Impossibile», rispondono gli operatori. Spiegando che «non esistono ragioni fondate perché un titolo di una società che ha il patrimonio netto praticamente azzerato salga anziché scendere». Certo, la speculazione ci ha messo lo zampino. E c'è stata anche la corsa alla ricopertura di chi aveva venduto titoli allo scoperto nei giorni prima della sospensione: una corsa che, a scorrere i dati (solo 7,7 milioni di azioni vendute allo scoperto prima dello stop della Consob) è però stata poco influente. E allora? Allora non resta che concludere, come hanno fatto molti operatori di alcune grandi Sim milanesi, che la tenuta e il rialzo eccezionale di Ferfin siano dovuti all'azione di sostegno di molte banche e di molte finanziarie impegnate in una sorta di operazione fiducia nei confron¬ ti del titolo. A dare credito a questa ipotesi (peraltro confortata dai dati dell'intervento per comprare Ferfin di piccoli istituti di credito e di piccole finanziarie che mai si erano impegnati in simili operazioni in Piazza Affari), il mondo bancario e finanziario si sarebbe mobilitato per evitare bagni di sangue ai piccoli azionisti, per non aggravare la già pessima immagine del gruppo, per dare una mano al nuovo vertice a evitare un crack dai contraccolpi dirompenti. E così, oltre a Ferfin, ecco il +4,5% di Montedison. Il tutto mentre da Parigi, a riprova del buon andamento di molte delle società operative anticipato nei giorni scorsi dal vertice del gruppo alle banche creditrici, sempre ieri è arrivata la conferma che nei primi sei mesi del '93 l'Eridania-Beghin Say, il colosso agroalimentare, ha visto salire del 6% il giro d'affari. Buone notizie dalle società. E un salvagente in Borsa per i titoli del gruppo. La strategia per i prossimi giorni sembra funzionare: in attesa del famoso piano di riassetto e in attesa delle due assemblee di fine agosto, quella di Montedison ma soprattutto di quella della Ferfin che darà il via alla ricapitalizzazione della società. Armando Zeni Guido Rossi, presidente di Ferfin

Persone citate: Beghin, Guido Rossi

Luoghi citati: Ferfin, Parigi