Ritirati i fucili a papà Allegretti I magistrati temono la vendetta
Sequestrato anche il porto d'armi, polemiche sulla psicologa Sequestrato anche il porto d'armi, polemiche sulla psicologa Ritirati i fucili a papà Allegretti I magistrati temono la vendetta li. CASO I DI FOLIGNO FOLIGNO ON si fidano di papà Allegretti i giudici di Perugia. Temono che il dolore per il figlio ucciso possa spingerlo alla vendetta, a cercare giustizia sommaria nei confronti dell'uomo che ha confessato di essere l'assassino del suo bimbo. Così, ieri, un po' a sorpresa, i carabinieri hanno bussato alla sua porta, chiedendogli di consegnare il porto d'armi e i fucili da caccia. Sequestrati, per ordine dei magistrati. Franco Allegretti ha dato un'occhiata al provvedimento, poi sorpreso e un po' frastornato li ha accompagnati nella stanza in cui tiene le armi. Erano lì, chiusi nella vetrinetta da più di un anno. L'ultima volta che li aveva usati, Simone era ancora vivo. Poi dopo il tragico omicidio ha chiuso con tutti i piaceri della vita, concentrando tutte le sue attenzioni soltanto sulla cattura del «mostro» che gli aveva strappato quel bimbo di quattro anni. Non perdeva occasione, Franco Allegretti, per esprimere tutta la sua rabbia, il suo odio nei confronti dell'assassino: «Se lo prendo lo ammazzo». I giudici de¬ vono averlo preso in parola. E sono corsi ai ripari. Ora lui si dice rammaricato: «Hanno speculato su alcune dichiarazioni che ho rilasciato, a "bocca aperta", in momenti di grande disperazione. Sono state male interpretate, io non covo nessun insano disegno di possibili vendette, immediate o future, nei confronti di chicches¬ sia». Ma Franco Allegretti spera che i giudici si ricredano, che si convincano della sua «serenità», ora che l'assassino di suo figlio è stato consegnato alla giustizia, e gli restituiscano il porto d'armi. Però, preme, ad Allegretti, fare alcune precisazioni: «Confido che gli accertamenti psichiatrici che saranno disposti su Luigi Chiatti siano eseguiti nei tempi tecnici più brevi, affinché cessi da parte di alcuni psichiatri, che ogni giorno vengono consultati dai maggiori organi di informazione, l'abuso di emettere sentenze sulla malattia mentale di Luigi». Allegretti chiede a questi esperti - aggiungono i suoi avvo¬ cati - di «andarci piano con la parola "matto" e ad uniformarsi invece a quanto ha detto il professor Alessandro Salvini, docente di psicologia dell'università di Padova, affinché non si arrivi all'abuso del concetto di insanità mentale. Ciò, infatti, in questa tormentata vigilia processuale, potrebbe influenzare nel senso di una depenalizzazione i veri periti nominati dalla difesa e dalla pubblica accusa». L'avvocato delle famiglie dei due bambini uccisi ha diffuso una dichiarazione nella quale chiede al magistrato inquirente di «vietare che l'indagato incontri la psicologa che lo ha seguito in questi anni, perché questo potrebbe incidere sul risultato delle ricerche cliniche e scientifiche che dovranno essere comunque compiute sulla psiche del giovane. Anche un solo colloquio - ha aggiunto il legale - sarebbe prematuro e inopportuno, mentre dovrà essere il magistrato, per suo impulso o su richiesta della difesa, ad affidare la perizia a una rosa di periti in sede di incidente probatorio». Per i magistrati si profila un Ferragosto incentrato nella ricerca di nuove prove per mettere la parola fine alle due inchieste sugli omicidi del «mostro» di Foligno. Se gli mquirenti hanno in mano moltissimi elementi probatori per romicidio di Lorenzo, per quello di Simone «confessato» dal Chiatti occorrono altri riscontri. [r. cri.] Franco Allegretti, il padre del piccolo Simone ucciso dieci mesi fa
Persone citate: Alessandro Salvini, Allegretti, Chiatti, Franco Allegretti, Luigi Chiatti
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