San Bernardino anti-crisi

33 San Bernardino anti-crisi Gran risparmio uscendo a Ceva Ma ci sono 3 7 km di tornanti Ultimo, ahimè. Ma per un soffio. Tredici minuti di distacco dall'auto che è passata da GenovaVoltri. Appena sette da quella che ha fatto la Torino-Savona dall'inizio alla fine. Ultimo, dopo avere scelto di abbandonare la A6 a Ceva, scalare il San Bernardino e scendere ad Albenga. Ultimo, sì, ma con buoni motivi di consolazione. Motivi economici, soprattutto. A parte le 8200 lire che si sborsano al casello, l'unica spesa per chi effettua il tragitto C è quella del carburante. Che, considerata la lunghezza del percorso (solo 158 chilometri), è estremamente contenuta: 13 mila lire di gasolio per 10,4 litri, bruciati viaggiando su una Tipo 1900 turbo diesel a una media di tutto riposo, 66 chilometri l'ora. Viva la Ceva-San BernardinoAlassio, allora? Calma. E' vero che il fresco del Basso Cuneese e gli odori che salgono dai boschi degli Appennini sono da preferirsi a certi viaggi-caienna sotto il sole d'agosto o dietro un Tir, sempre in tensione per la paura di incidenti e malori: molto meglio potersi fermare a Garessio per un caffè in un bar del borgo medievale, o a Nucetta a fare man bassa di pane (straordinario), o ancora a Erli, balcone naturale sui monti liguri. Ma è altrettanto vero che non tutti se la sentono di sobbarcarsi il peso di 37 chilometri più 775 metri (dati cartello Anas) di tornanti su questa amata-odiata statale numero 582. Eh sì, perché a giudicare dal traffico poco intenso c'è pure chi lo deve odiare, questo percorso. Pensiamo all'automobilista con bagagli e famiglia al seguito. Che fa se la bimba vomita? E se la suocera si sente improvvisamente male? Per non parlare dei possibili guasti alla macchina. Se buca una gomma quassù, è fatto. Se spacca una cinghia, arriverà prima la notte del carro attrezzi. E pensiamo ancora all'incubo di trovare la solita berlinetta targata CN che arranca a 20 all'ora sulla salita, curva dopo curva, costringendo chi sta dietro a sorpassi poco ortodossi. E poi dicono che le storie sui cuneesi al volante non sono vere. Gli ostacoli ci sono, per qualcuno i disagi saranno reali. Ma via, nessuno è davvero insormontabile. Per la bimba ci sono le pastiglie di Travelgum. La suocera è sopravvissuta alla guerra, cosa vuoi che siano 37 chilometri di tornanti? Quanto all'automobile, basta incrociare le dita: perché dovrebbe rompersi proprio adesso? Inoltre, fatti i conti, non è così lunga questa strada di montagna. In meno di 25 minuti si passa dal coas del casello di Ceva alla cima del colle. In 35 si arriva a Gazzo (!), primo borgo in terra ligure. Da lì in giù, è una passeggiata. Ecco il muretto con la scritta ciclistica «Ardis, resisti». Ecco, sulla sinistra, Zuccarello, case di pietra e vecchi carrugi. E infine Albenga, il paese dove va a morire questa statale numero 582. Sono trascorse 2 ore e un pugno di minuti da quando abbiamo lasciato Torino. Ancora un quarto d'ora e saremo ad Alessio. Ultimi, d'accordo. Ma per poco. E con il serbatoio ancora pieno, il portafogli gonfio e addosso neanche una goccia di sudore. Gianni Armand-Pilon 1 | § Le tre Tipo turbodiesel pronte in piazza San Cario per la sfida verso il mare

Persone citate: Ardis, Gianni Armand-pilon

Luoghi citati: Albenga, Ceva, Erli, Gazzo, Savona, Torino, Zuccarello