Noi due i forzati del pallone

Dino Baggio e Francescoli: un'altra estate senza un giorno di vacanza Dino Baggio e Francescoli: un'altra estate senza un giorno di vacanza Noi due, i forzati del pallone Tecnici in ansia PADOVA E GENOA OGGI E DOMANI BUONI TEST Fi ERRAGOSTO è ormai alle porte. Il calcio oltrepassa la prima boa. Si conclude il tempo degli esperimenti e si comincia a fare sul serio. Stasera a Padova, lunedì a Lucca, giovedì a Udine, domenica 22 a Villar, la Juventus esaurisce il ciclo di amichevoli e tornei che la proiettano verso il campionato. Per il Torino, domani a Marassi col Genoa, addirittura, è già l'ultimo test prima della sfida di Supercoppa a Washington col Milan del 21 agosto. L'effetto Baggio e il Vialli ritrovato non bastano a Trapattoni per dire che la Juve è già pronta alle grandi sfide di campionato: «Un Baggio solo non è sufficiente». I gol di Silenzi, le conferme di Fusi e Fortunato, non impediscono a Mondonico di soffermarsi sulle pesanti assenze dei due uruguayani Francescoli e Aguilera (impegnati con Saralegui nelle qualificazioni mondiali). Ci vorrebbe un altro Baggio sembra invocare Trap e, forse, implicita è la speranza che Dino confermi di essere il Baggio II, non solo di nome. Il centrocampista, tra Under 21, Militare e infine l'esigenza di metter su muscoli quest'estate a Scalea nel centro del dottor Bergamo, da tre anni non fa vacanze. E si vede. Dino è ancora lontano dalla miglior condizione. Questo fatto e il trascinarsi della convalescenza di Francesconi, che Trap vorrebbe schierare sulla fascia destra, aprono interrogativi in casa Juve. Dino Baggio, però, è fiducioso: «L'importante è che non mi paragonino a Rijkaard o Tardelli. Potrò giocare a centrocampo sapendo di avere alle spalle una difesa più forte e davanti l'aiuto di Robi mentre Vialli dà garanzie assolute. Attorno alla Juve c'è entusiasmo, siamo i più seguiti in tv, speriamo di riempire anche gli stadi. Non parliamo di scudetto, pensiamo a partire bene. Spero che la partita di Padova, davanti alla mia gente, sia per me l'avvio di una stagione trionfale». In casa granata l'attesa per Francescoli e Aguilera si fa pressante. Mondonico conferma che l'ipotesi di averli a Washington sta scemando: «L'Uruguay ha perso con la Bolivia e, a causa del delicato impegno con il Brasile, credo che le percentuali di averli con noi in America siano ridotte al lumicino. Comunque, al di là di questa decisione, che dipenderà dalla loro Federazione, dovrò anch'io valutare alcune cose prima di decidere il loro eventuale impiego nei 90' con il Milan». Il condizionale è d'obbligo in quanto, conoscendo le idee di Mondonico, è impensabile un loro utilizzo all'interno di una squadra che ha già raggiunto una buona intesa. Precisa il tecnico: «Saralegui è due mesi che non gioca più una partita vera, Aguilera è stato utilizzato un po' di più, ma troppo poco per chiedergli di guidare l'attacco in una partita così importante. L'unico che potrebbe essere preso in considerazione è Francescoli, ma per lui esiste il problema opposto: sono quindici mesi che gioca ininterrottamente, senza mai mollare un colpo. Potrebbe, quindi, essere sovraccaricato e stanco. Il problema esiste, inutile nasconderlo. I due giorni prima della partita di Washington, sempre che la federazione uruguaiana li svincoli, saranno importan¬ tissimi. Parlerò loro con molta franchezza e prenderemo insieme una decisione». Ma il caso non si esaurirà con la Supercoppa. Il trio uruguagio, infatti, si unirà alla squadra solo a campionato in corso, dopo il 19 settembre, 5a di campionato. In quale stato, psicologico e fisico, arriveranno in Italia? Mondonico pensa anche al peggio: «Ora come ora non è ipotizzabile, ma se saremo obbligati a farli riposare vorrà dire che li sottoporremo a una preparazione che li riadatti ai ritmi del nostro campionato». Tornando alla Supercoppa, l'allenatore esclude a priori l'impiego contemporaneo di Aguilera e Silenzi contro il Milan: «Una soluzione del genere comporterebbe un attacco a quattro punte: loro due più Francescoli e Osio. Mi sembra più logico presentarsi in campo in un'altra maniera. E' meglio, infatti, schierare gli uomini giusti al posto giusto, che snaturare le qualità di due giocatori per avere due punte vere». Infine, Mondonico puntualizza la posizione di Saralegui: «Marcelo sarà una valida alternativa. Io i >n ho mai chiuso la • porta in faccia a nessuno. E' chiaro, però, che per lui esiste un problema in più: quello del numero limitato degli stranieri da utilizzare». [r. s.] Dino Baggio, gli straordinari con Under 21 e Militare Francescoli è impegnato con la sua Nazionale