«Opinionista? No grazie»

Omar dall'Argentina «Non mi vogliono e io me ne starò qui senza alcun rancore» Cambiano le strategie di Rai e Fininvest nelle trasmissioni sportive «Opinionista? No, grazie» Sivori e Agroppi finiscono nel cestino E'FINITA UNA MODA Omar dall'Argentina «Non mi vogliono e io me ne starò qui senza alcun rancore» • OPINIONISMO televisivo calcistico ha sette anni, la scadenza è importante, il prurito del settimo anno fa andare a monte matrimoni di ferro e oro: dopo sette anni di opinionismo Sivori, l'iniziatore ufficiale di questo mestiere, smette, torna in Argentina, non cerca la Fininvest e non è da essa cercato, come scritto ieri da «La Gazzetta dello Sport». Per la verità, Omar ci ha detto, al telefonino da Buenos Aires, di essere rientrato in Argentina «definitivamente, per una scelta di vita», ma questo avverbio nella sua esistenza da pallina di flipper fra Sudamerica e Italia ha importanza relativa. Lui non andava più bene alla Fininvest, a Italia 1, a Pressing, e la Fininvest non andava più bene a lui. Sivori in effetti non ha problemi a far sapere di avere avvertito un'atmosfera difficile: Berlusconi che si è teleproclamato in dissenso fisso da lui, Capello che ha rifiutato di andare a Pressing, il Milan tutto che, contrariamente all'anno prima, non ha festeggiato in quello studio lo scudetto. E da Torino la Juventus ostile, con blocco della partecipazione bianconera alla trasmissione. Il fatto che non lo abbiano cercato, dalla Fininvest, per il rinnovo del contratto si è sposato con la sua voglia/decisione di tornare in Argentina. Amen. Da là ieri ci ha detto: «E' stata un'esperienza bellissima, prima per quattro anni alla Rai, dove al massimo ricevevo vaghe proteste, ma dove, alla Do¬ menica Sportiva, Tito Stagno era il padrone di casa ideale, il direttore ideale, poi per tre anni a Italia 1, dove sono andato perché mi offrivano un contratto assai migliore, tutto è andato bene anche lì sino a quest'ultima stagione, dove comunque non è successo niente di grave. Nell'insieme esperienza magnifica, produttiva, tante polemiche ma nessun astio o odio. Amo davvero la Juventus, e Boniperti lo sa, e gli mando un abbraccio». L'opinionismo televisivo comunque è in crisi, per non dire in lutto. Perde Sivori, ha perso, dopo due anni di Rai e uno di Fininvest, Agroppi, che dice: «Sono sotto contratto con la Fiorentina sino al giugno 1994, comunque non sento il bisogno di tornare sui teleschermi. Si¬ vori? Siamo amici, da ragazzino tifavo lui e quindi tifavo Juve e poi Napoli, gli ho pure giocato contro, Napoli-Torino 2 a 2. Lui si deve essere arrabbiato con qualcuno, a Pressing, e deve avere fatto arrabbiare qualcuno. Ma non penso a pressioni su di lui: casomai su Capello, o su quelli della Juventus, perché si mettessero contro di lui. Noi due? Lui diceva sempre le cose seriamente, con tensione, mentre io, persino nello scontro con Matarrese, stavo più sul divertimento, sul paradosso, sulla strizzatina d'occhio. Lui era molto impegnato nella proclamazione della verità». Diciamo del vero, la verità è un superconcetto, il vero è la buona fede di ognuno di noi. «D'accordo, del vero. Lui non stancava mai, nella difesa delle sue idee. Difficile non apprezzarlo. Cosa avrei fatto io nella sua situazione? Avrei tirato avanti per la mia strada, come lui ha fatto. Però lui aveva anche un'Argentina di cui tener conto per la vita». Alla Fininvest sono in ferie i responsabili massimi dello sport, l'ufficio stampa fa co¬ munque sapere che «il caso Sivori non esiste, molto semplicemente la nuova politica è quella dei personaggi a rotazione, basta opinionisti. Non solo mancherà Sivori, ma anche Mughini e Falcao non ci saranno più. Il direttore della programmazione, Ettore Rognoni, si è espresso chiaramente in merito». A Raidue Gianfranco De Laurentiis, papabile per la direzione Tgs, cioè per la massima carica sportiva dell'ente di Stato, conferma la tendenza a dare agli opinionisti un po' di riposo. «Noi abbiamo presentato, di seguito, Liedholm, Riva, Vicini, Boniek... Però non avremmo riavuto Fascetti, proprio per tornare a privilegiare l'immagine sull'uomo. Agnolin? Va bene così, concentrato su una partita, non opinionista». E il caso Sivori-Fininvest? «Mi sembra normale che in un'azienda privata, con inte ressi editoriali specifici, ci pos sano essere certe pressioni: au tomatiche dove c'è un padrone, e fisicamente bene identificato». Gian Paolo Or mezzano t Aldo: il teleschermo non mi manca proprio Sivori (a fianco) per sette anni è stato l'opinionista principe di Rai e poi Fininvest; in alto, a sinistra, Agroppi e (a fianco) De Laurentiis, candidato alla direzione Tgs