Su Lewis gli occhi del mondo di Giorgio Barberis

Stoccarda: oggi l'inaugurazione e domani il via alla rassegna iridata che manda in pista 1862 atleti Stoccarda: oggi l'inaugurazione e domani il via alla rassegna iridata che manda in pista 1862 atleti Su Lewis gli occhi del mondo «Sono più vecchio ma vado più forte» STOCCARDA DAL NOSTRO INVIATO Il grande festival dell'atletica - i Mondiali che la Federazione internazionale ha voluto rendere biennali nella convinzione di accrescerne il business - è pronto a scattare. Da domani su pista e pedane del Neckarstadion, 1862 atleti (1125 uomini e 737 donne) si contenderanno 44 titoli (24 e 20), uno in più dell'ultima edizione, per l'aggiunta del salto triplo femminile. I Mondiali numero quattro (inizio a Helsinki nel 1983)nascono nel segno dell'incertezza: a un anno dai sorprendenti risultati dell'Olimpiade, dove tra i vincitori ci fu anche la greca Patoulidou, sconosciuta prima e scomparsa dalla scena subito dopo, le gare in cui si può indicare un favorito si contano sulle dita di una mano (Bubka nell'asta, Guenthoer nel peso, Zelezny nel giavellotto, la Gunnell nei 400 hs e la Joyner Kersee nell'eptathlon). Nelle altre regna il dubbio e ci si interroga non solo sui possibili vincitori, ma anche su quali risvolti extra agonistici interverranno a condizionare la geografia dei valori. Tra le poche certezze c'è che l'appiccicosa umidità di Tokyo '91 e l'asfissiante caldo di Barcellona '92 sono fortunatamente lontani. Il clima attuale e le previsioni inducono all'ottimismo. Ma, ben più importante, c'è anche la consapevolezza che questi Mondiali potrebbero essere l'ultimo atto di un'atletica che finge ancora di credere nel dilettantismo. Spremuti dai meetings ma anche arricchiti dagli ingaggi, gli atleti stanno maturando il rifiuto a gareggiare per la gloria di una medaglia. Già qui a Stoccarda ai vincitori andrà una berlina della Mercedes (valore intorno ai 45 milioni), che viene però considerata ben poca cosa. La richiesta di monetizzare il piazzamento si fa sempre più pressante, sorretta da almeno due motivazioni. La prima riguarda contributi che già la Iaaf elargisce a club e nazioni (così sarebbe stata sponsorizzata la presenza di Cari Lewis), la seconda il diverso trattamento di cui già usufruiscono alcuni ricevendo le cosiddette «borse di studio» per allenarsi. Emblematico che anche Cari Lewis ieri si sia sentito in dovere di dire: «Ritengo che questi saranno gli ultimi Mondiali senza premi in denaro». Se anche lui, considerato un privilegiato, sostiene una tesi del genere, è evidente che il mondo intero dell'atletica è pronto a una sorta di rivoluzione. Anche perché pesano i ricatti che le singole federazioni operano sui singoli, come quello degli algerini che minacciano Morceli di squalifica se non sarà al via nella gara dèi 1500 metri. Lewis, l'uomo che sui 100 - come Bubka nell'asta - può tentare l'en plein (4 titoli in altrettanti Mondiali), non si sbilancia in pronostici né si tira indietro. «Sono più in forma di due anni fa a Tokyo, ma questo non vuol dire che vincerò. Anche allora avevo perso le gare che precedettero quelle iridate. Qui saranno importanti un paio di turni per capire chi sono gli avversari più pericolosi e le mie possibilità. Certo, a 32 anni i giorni di vigilia sono più sereni, aiutati dalla maturità. Fossi più giovane vivrei ben altre tensioni e paure di perdere». Argomento sempre d'attualità specie dopo che l'assemblea della Iaaf ha respinto la proposta tedesca di una maggiore gradualità nelle pene, il doping allunga i suoi tentacoli anche verso King Cari attraverso i sospetti di un medico svizzero, Gerald Gremion, il quale sostiene come un particolare sviluppo della mascella inferiore sia lo specchio dell'uso di ormoni per la crescita che sfuggirebbero ai controlli. Con l'invito di confrontare le foto di Lewis ventenne con quelle attuali. Dovesse essere vero - ma Lewis è tra i sostenitori della necessità di procedere a controlli sempre più severi, tramite l'esame del sangue - l'atletica ne subirebbe un danno d'immagine ben superiore a quello procurato da Ben Johnson. Non si potrebbe più parlare di atleta irretito da chi lo circonda, ma di una vera e propria banda di truffatori visto che finora nessun atleta del Santa Monica è mai stato accusato di aver utilizzato sostanze illecite. L'atletica, dunque, si augura che il dottor Gremion - le cui accuse fanno seguito a quelle di un suo collega tedesco - abbia torto: altrimenti i Mondiali, anziché disputarli ogni due anni, sarebbe meglio cancellarli. Giorgio Barberis Ai vincitori andrà un'auto ma questi saranno gii ultimi campionati senza premi in denaro Cari Lewis (foto in alto) tenta nei 100 di vincere il quarto Mondiale consecutivo; il lanciatore Luciano Zerbini . (foto a lato) positivo agli esami antidoping

Luoghi citati: Barcellona, Helsinki, Stoccarda, Tokyo