«La Germania ha bisogno dello Sme»

Il ministro delle Finanze Waigel sostiene la «buona fede» di Bonn verso l'Europa Il ministro delle Finanze Waigel sostiene la «buona fede» di Bonn verso l'Europa «La Germania ha bisogno dello Sme» «E la Bundesbank vuole la stabilità monetaria» Dollaro superstar nei confronti della lira: 1620 ROMA. La Germania non ha abbandonato l'idea di creare una casa comune europea né quella di giungere in tempi brevi all'unione monetaria, mantenendo in vita lo Sme le cui regole ha sempre seguito senza riserve. E' il messaggio che il ministro delle Finanze tedesco Theo Waigel lancia in un'intervista che sarà pubblicata sul numerò dell'Espresso in edicola a fine settimana. «La Germania - sostiene il ministro tedesco - si attiene ancora e senza riserve agli scopi prefissati dal trattato di Maastricht, nonché alle tappe previste per il compimento dell'unione economica e monetaria. Per il futuro, sia nello Sme sia nel quadro di un istituto centrale europeo che nascerà - continua - noi accorderemo saldamente la nostra politica monetaria con quella dei nostri partners». La meta della Germania è infatti quella di creare in Europa una «zona di stabilità valutaria» e per questo, sostiene Waigel, «abbiamo bisogno dello Sme». Waigel rifiuta peraltro l'accu¬ sa piovuta da più parti sulla Bundesbank di egoismo nazionale («Non penso che sia meritata») e ricorda la politica più recente messa in atto dall'istituto centrale: «Ormai da tempo di una politica di alti tassi d'interesse da parte della Bundesbank non si può, a rigore, più parlare. Bisogna infatti tener conto della circostanza che, in meno di un anno, la Bundesbank ha abbassato i suoi tassi complessivamente sei volte». Sempre in materia di tassi, Waigel sottolinea che la Bundesbank, negli ultimi tempi, ha portato sotto la soglia del 7% quelli a breve e ha operato in maniera ancor più radicale su quelli a lungo termine. «Gli interessi a lungo termine - aggiunge infatti il ministro - decisivi per la dinamica degli investimenti, hanno ormai raggiunto il più basso livello mai avuto da anni a questa parte. In tal modo la Bundesbank ha creato le condizioni per una rapida ripresa della congiuntura interna». Ma la situazione interna non fa comunque dimenticare gli im¬ pegni europei e le sorti degli altri Paesi. «Prendendo le sue decisioni - conclude Waigel - la Bundesbank tiene presente anche delle situazioni dei nostri partners europei, ciò che, anche in passato, ha sempre mostrato di fare. Naturalmente la banca centrale tedesca deve pur tener conto delle condizioni di stabilità interna». Per quanto riguarda il mercato dei cambi di ieri, c'è da rilevare una posizione «bifronte» del dollaro che si mostra stabile o si rafforza in Europa, ma perde terreno oltreoceano e che, dopo aver toccato un nuovo minimo storico a Tokyo contro lo yen (103,37 yen alla chiusura e una punta minima di 130,30 yen), accusa un forte ribasso anche a New York sia contro la moneta giapponese sia contro marco, sterlina e franco svizzero. La debolezza della lira nei confronti del dollaro, quotato ie ri 1620,05 lire contro le 1615,46 di mercoledì, è motivata, secon do gli operatori, da una sorta di concatenamento che vede lo yen forte su tutti i mercati (special mente dopo la pubblicazione dei dati sul surplus della bilancia commerciale) e quindi forte ari che sul dollaro, generalmente in buona posizione nei confronti del marco e quest'ultimo ben piazzato nei confronti della lira. La variazione di ieri marco-li ra, infatti, se non può essere con siderata un rafforzamento della moneta tedesca (il marco vale 943,54 lire contro le 942,51 di mercoledì, giornata in cui ha perso 10 lire rispetto ai valori precedenti) indica però un consolidamento delle posizioni gua dagnate da questa valuta dopo le oscillazioni delle scorse settimane, [r. e. s Il ministro delle Finanze tedesco Theo Waigel

Persone citate: Theo Waigel, Waigel