Doppiette contro i cinghiali

Nella provincia Nella provincia Doppiette contro i cinghiali Quasi duemila richieste di indennizzo all'anno per danni all'agricoltura, distruzione di alpeggi, incidenti stradali in montagna. Tre problemi con un denominatore comune: le scorrerie dei cinghiali nelle Valli di Lanzo, in Alta Val Sangone, in Bassa Valsusa, in Val Pellice. La soluzione è suggerita dalla Provincia, che ha messo, a punto un piano di abbattimento illustrato ieri mattina a Palazzo Cisterna dal presidente Luigi Ricca e dagli assessori alla Caccia e Pesca Livio Besso Corderò, e all'Agri coltura Claudio Bonansea. I sindaci segnaleranno alla Provincia il passaggio di cinghiali in esubero. Scatterà costui qualsiasi periodo dell'anno, il servizio di abbattimento, squadre coordinate dalle guardie venatorie della Provincia, con la collaborazione dei proprietari e conduttori dei terreni agricoli provvisti di porto d'armi. «Solo loro - ribadisce l'assessore Besso Corderò - potranno partecipare alle battute di caccia. Non rilasceremo quindi altre licenze ad aspiranti cacciatori». Tutto pronto per l'immediato avvio del progetto? Non proprio: mentre l'istituto nazionale della fauna selvatica e la prefettura hanno espresso parere favorevole, manca l'approvazione della Regione. I lavori slitteranno così a settembre. Polemico Luigi Ricca: «L'unico augurio è che finisca presto la latitanza della Regione».

Persone citate: Besso Corderò, Claudio Bonansea, Livio Besso, Luigi Ricca

Luoghi citati: Alta Val Sangone, Lanzo