«Mi libererò di quelle ombre nere»

Il mezzofondista, specialista delle siepi, non vuol più essere considerato solo il migliore dopo gli africani ATLETICA Il mezzofondista, specialista delle siepi, non vuol più essere considerato solo il migliore dopo gli africani «Mi libererò di quelle ombre nere» Lambruschini: posso battere i favoriti keniani «Vado a Stoccarda per vincere una medaglia. Sul podio questa volta ci voglio salire». Chi parla con tanta convinzione è Alessandro Lambruschini, lo specialista dei 3000 siepi. L'uomo che ha dimostrato di essere l'unico europeo o, ancor meglio, l'unico uomo bianco, in grado di contrastare 10 strapotere e la bravura degli atleti keniani. Sono loro i veri maestri, i dominatori di una specialità difficile, una specialità tecnica che comporta sette giri e mezzo di pista con 35 barriere da superare alte un metro, e sette di queste con l'acqua al di là dell'ostacolo. Lambruschini ai Giochi Olimpici, Seul '88 e Barcellona '92, è stato, ironia della sorte, per ben due volte il primo degli «altri», cioè quarto in entrambe le occasioni e sempre dietro ai famosi atleti keniani. Uomini, sia ben chiaro, di grande spessore atletico, che detengono il primato del mondo, che vincono Olimpiadi e Mondiali, che non danno spazio nei meeting e soprattutto che corrono con la facilità delle gazzelle e fanno della loro corsa elegante uno spettacolo nello spettacolo. A 28 anni il toscano di Fucecchio, che veste la maglia della Polizia di Stato di Padova, è convinto di poter salire sul podio. «A Stoccarda penso di poter migliorare il mio primato personale di 8'12"17; se saprò, come è nelle mie possibilità, correre sui limiti del primato italiano (di Francesco Panetta, con 8'08"57, ndr), il podio non me lo toglie nessuno. Kiptanui, il primatista del mondo, e Sang sono gli uomini che dovrò curare». «Per fortuna Kiptanui non è in grande forma. Penso lo si possa affrontare ad armi pari. 11 Mondiale non è un meeting, non si corre sul tempo,.non ci sono le lepri ad aiutare i migliori. Ognuno deve correre da solo e io starò vicino ai migliori fin dall'inizio. Poi, lo sapete, ho un buon finale e se negli ultimi 600 metri il mio distacco dal primo non sarà notevole potrò dire la mia». Il tecnico Giancarlo Chittolini, quarantaquattrenne professore di Salsomaggiore, è pienamente d'accordo. «Lambruschini - racconta - la settimana scorsa ha fatto tre gare in quattro giorni, correndo i 1500 metri per velocizzare l'azione, perché di lavoro di tenuta e resistenza ne ha fatto sin troppo. Già in Coppa Europa a Roma aveva dimostrato con due gare in due giorni di essere a posto. Si è allenato fra inverno e primavera in Sud Africa. Un lavoro speciale e redditizio. Per il primo anno non ha avuto alcun infortunio, alcun contrattempo muscolare, ed è veramente a posto». Lambruschini ha iniziato la stagione molto presto. Tra maggio e giugno ha collezionato una serie di risultati eccellenti su distanze varie, come mai era accaduto in passato. Un risultato ottimo per poter guardare con convinzione all'impegno tedesco. «Sono ormai maturo - con- elude il simpatico toscano -: ho compiuto 28 anni e ho l'esperienza per tentare di vincere qualcosa di importante. Nell'ultimo meeting di Zurigo, che per me era una sorta di prova generale, sono stato sfortunato. Mi hanno spintonato, sono caduto. Ho perso così una decina di secondi, ma soprattutto in quel momento ho perso la voglia di lottare. Eravamo troppo numerosi in quella gara, a Stoccarda le cose andranno diversamente. L'appuntamento per tutti gli sportivi è quindi per le ore 19,35 di sabato 21 agosto». Attilio Monetti Alessandro Lambruschini, 28 anni

Luoghi citati: Barcellona, Europa, Fucecchio, Padova, Roma, Stoccarda, Sud Africa, Zurigo