Per Bugno è una spinta il terzo titolo mondiale di Gian Paolo Ormezzano

L'azzurro ieri ha vinto in Spagna: sta trovando la forma al momento giusto? L'azzurro ieri ha vinto in Spagna: sta trovando la forma al momento giusto? Per Bugno è una spinta il terzo titolo mondiale IL CT MARTINI PUNTA MOLTO SUL CAMPIONE IERI Gianni Bugno ha vinto in Spagna la terza tappa del Giro di Galizia. Il 29 prossimo, sul facile-difficile circuito di Oslo, questo corridore spento, iridato, disastrato, complessato, glorioso, retrocesso, revanscista cercherà la grandissima impresa atletica-statistica: diventare il primo al mondo, fra i professionisti della strada, capace di vincere il titolo mondiale tre volte consecutive. Il et azzurro Martini è pieno di speranze che definisce logiche. Parlerà fra poche righe. L'italiano di Monza nato in Svizzera ha già conquistato la maglia iridata due anni fa in Germania e un anno fa in Spagna. Due anni fa era un ciclista lanciatissimo, aveva già vinto il Giro d'Italia e puntava a vincere il Tour de France. Un anno fa era un ciclista discusso, aveva fallito il Tour pur avendo espressamente rinunciato al Giro, in Spagna vinse abbastanza a sorpresa, sbucando dal nulla negli ultimi chilometri dell'ultimo giro: e fece un bellissimo autunno pedalato. Quest'anno Bugno è sparito, al suo posto c'è un ciclista che arriva diciottesimo al Giro d'Italia, staccato da Indurain di 27 minuti e un secondo, che arriva ventesimo al Tour de France, a 40 minuti e 8 secondi dal solito Indurain. Vincendo a Oslo, Bugno si lascerebbe indietro, oltre che un certo fantasma di se stesso, anche i tre che prima di lui avevano conquistato la maglia iridata in due edizioni mondiali consecutive: tutti belgi, Georges Ronsse 1928 e 1929 (il Mondiale era nato l'anno prima, vittoria di Alfredo Binda), Rik Van Steenbergen 1956 e 1957, Rik Van Looy 1960 e 1961. Ne abbiamo parlato con il et azzurro Martini, al 19° anno di gloriosissima guida della Nazionale, 6 ori, 6 argenti e 5 bronzi. Martini su questo Bugno: «La possibilità di una terza vittoria mondiale è il suo doping. Lui si rende conto che, con un'impresa di un giorno, non soltanto dà un senso ad un'annata, ma si sistema alla grande nella storia del ciclismo». Ok, il ragionamento è giusto: ma lui può fare l'impresa? Martini: «Non solo io penso di sì, ma lo pensano i suoi avversari, lo pensano - più importante ancora - i suoi compagni in maglia azzurra. Posso garantirlo, quali che siano costoro. Le notizie che arrivano dalla Galizia sono buone, ieri Gianni ha vinto, ma il mio discorso è assoluto: lui ha nelle gambe e nella testa la possibilità di una grande vittoria in una gara di un giorno solo. A Oslo sarà marcato, non avversato: Bugno si fa voler bene, Bugno raccoglie tanto rispetto. Naturalmente in corsa dovrà dare certe dimostrazioni, superare certe prove. Ma chi pedala con lui capisce subito se quella è la sua giornata: da come parla, da come si guarda intorno, persino da come tiene le mani sul manubrio». Il circuito sarà adatto a lui, anzi al Bugno ottimale che si sogna di rivedere, almeno per un giorno? «A parte il fatto che io spero ancora di rivedere un grande Bugno in una corsa a tappe, dico che il circuito è ideale per una giusta selezióne. Ha due salite vicine, divise soltanto da una ripida veloce discesa: dopo 14 giri, la selezione è inevitabile, sia pure non a livelli tragici. Dunque penso che non ci sarà, come d'altronde quasi mai in un Mondiale, la volatona. E lui è un grande delle volate fra pochi. Lo ha dimostrato l'anno scorso in Spagna, dopo una stagione brutta assai». Martini vedrà Bugno il 14, dopo la Galizia: «Farà Agostoni, Bernocchi e una o due gare in Veneto: poi dovrebbe essere pronto». Gian Paolo Ormezzano Gianni Bugno prima del campionato del mondo a Oslo (29 agosto) sarà seguito attentamente dal citi Martini dal 17 agosto nella Coppa Agostani poi la Bernocchi ed in un paio di gare in Veneto