Bagnini la guerra di Ferragosto di Ermanno Branca

F Bandiera rossa da Andora a Varazze, gli «operatori balneari» incrociano le braccia Bagnini, la guerra di ferragosto Scioperano in 250 sulle spiagge del Ponente TUFFI A RISCHBO F SAVONA ERRAGOSTO senza bagnini sulle spiagge della Riviera da Varazze a Andora. Il sindacato di categoria ha proclamato due giorni di sciopero per sabato e domenica. I muscolosi eroi delle spiagge nostrane contestano il mancato accordo sui salari con l'Associazione bagni marini. Domenica prima di tuffarsi in mare sarà indispensabile un'occhiata alla bandiera che sventola sul pennone della spiaggia. Il rosso, questa volta non indicherà mare in tempesta o pescecani, ma bagnini con le braccia conserte. Quasi tutti i gestori degli stabilimenti balneari savonesi possiedono comunque il patentino da bagnino e saranno in grado di salvare il Ferragosto dei turisti. La pittoresca protesta dei bagnini rappresenta l'ennesima vicissitudine per il turismo savonese che quest'anno ha vissuto una stagione particolarmente tormentata fra mareggiate, terremoto e divieti di passeggiare in bikini per la strada o di ascoltare la radio in spiaggia. Gli «operatori della spiaggia», come vengono definiti in sindacalese, hanno già ottenuto un risultato importante: lo spauracchio di uno sciopero ferragostano ha indotto l'Associazione ad avviare trattative con i sindacati per far rientrare lo stato di agitazione in tempo per salvare il week-end più atteso dell'anno dai 600 gestori delle spiagge. Il ri- senio di lasciare i turisti a rosolare sotto il solleone senza la prospettiva di una nuotata sotto l'occhio vigile del prestante bagnino ha mandato in fibrillazione tanti gestori. «E' previsto un incontro con i sindacati - afferma il presidente dell'Associazione bagni marini di Savona, Riccardo Borgo -. I margini per risolvere la vertenza, tuttavia, non sono ampi. Il salario dei bagnini e di tutti gli operatori della spiaggia vengono stabiliti dal contratto nazionale. Quindi non siamo in grado di confrontarci con i sindacati locali. Spetterà a Confcommercio e Confesercenti risolvere questa vicenda in atto da mesi. Solo dopo l'accordo nazionale saremo in grado di scendere in trattative con i nostri bagnini». Ma lo sciopero, spiega Borgo, non dovrebbe avere conseguenze devastanti: «La maggior parte dei 600 stabilimenti della provincia è a conduzione familiare e quindi sarà in grado di assicurare la balneazione per Ferragosto, a prescindere dallo sciopero dei dipendenti. La decisione dei bagnini di scioperare a Ferragosto mi sembra gravemente strumentale». Il sindacato dei lavoratori in costume, invece, minaccia la linea dura se dai Bagni marini non arriveranno segnali convincenti. «Da mesi chiediamo un incontro per risolvere il problema dei salari e altre questioni legate al con¬ tratto - spiega Luigi Guastamacchia, della Cgil -. Sinora l'Associazione bagni marini ha tenuto un atteggiamento di assoluto rifiuto, come se i bagnini non esistessero. Se non otterremo risposte concrete, a Ferragosto molti stabilimenti balneari dovranno esporre la bandiera rossa». Le minacce dei bagnini hanno comunque destato le preoccupazioni del comandante della Capitaneria di Savona Antonino Frisone che ieri mattina si è incontrato con il procuratore Maurizio Ficcozzi. «Gli stabilimenti che non potranno contare sulla collaborazione dei bagnini - spiega il comandante Frisone - dovranno esporre la bandiera rossa di di- vieto di balneazione. Garantiremo comunque la possibilità di lavorare a tutti i bagnini che non aderiranno allo sciopero dei sindacati». Tuttavia non sono in molti a scommettere sulla buona riuscita dello sciopero dei bagnini. La categoria, infatti, è divisa. 1250 bagnini ufficiali che aderiscono ai sindacati rappresentano infatti una minoranza rispetto al migliaio di lavoratori che ogni anno trovano impiego negli stabilimenti balneari, talvolta in «nero» e quasi sempre in condizioni precarie. «I problemi esistono eccome - sostiene Enzo Apostolico di Albenga -. Siamo una categoria soggetta più di altre allo sfrutta¬ mento. Lavoriamo duramente e ogni anno rischiamo di perdere il posto di lavoro. Poi non dobbiamo tralasciare i problemi salariali». Ai bagnini non basta più incarnare il sogno proibito di migliaia di turiste; ora chiedono un aggiornamento dello stipendio che tenga conto del tasso di inflazione. I gestori degli stabilimenti minimizzano: ((Anche se i bagnini scioperano, penseremo noi a garantire i turisti - dice Renzo Venturino dei bagni Nilo di Savona -. Quasi tutti i gestori hanno il patentino e solo negli stabilimenti di grandi dimensioni si potranno verificare disagi». Anche i bagni Anita di Noli non temono le azioni di protesta dei bagnini : «Siamo tranquilli. Anche senza bagnini siamo in grado di garantire la balneazione». Marika Fera dei bagni Torino di Loano non teme contraccolpi: «Il servizio di salvataggio lo garantiamo io e mio padre. Gli stabilimenti più grandi andranno forse incontro a disagi perché un solo bagnino non sarà sufficiente a coprire con efficacia il servizio». Renato Zin dei bagni Iris di Savona teme che lo sciopero dei bagnini possa tradursi in un danno all'immagine per il turismo savonese: «Questa è una stagione disgraziata. Ogni giorno c'è un nuovo divieto e siamo sempre in prima pagina. Anche lo sciopero dei bagnini finirà per danneggiarci». Ermanno Branca La protesta peri salari I gestori dei bagni: «Abbiamo il patentino possiamo vigilare noi E' l'ennesima grana in un'estate jellata» Sabato e domenica in sciopero I bagnini del Ponente

Persone citate: Antonino Frisone, Fera, Luigi Guastamacchia, Maurizio Ficcozzi, Renato Zin, Renzo Venturino, Riccardo Borgo