«O pagate subito o la mutiliamo» di R. Cri

Il notaio Giuliani: evitate inutili crudeltà, non ho i due miliardi che mi chiedete Il notaio Giuliani: evitate inutili crudeltà, non ho i due miliardi che mi chiedete «0 pagale subito o ia mutiliamo» Olbia, minaccioso messaggio dei rapitori al marito OLBIA. «Se non pagate la mutiliamo». I rapitori di Miria Furianetto Giuliani, sequestrata ad Olbia il 15 luglio scorso, avrebbero minacciato di effettuare mutilazioni all'ostaggio con l'obiettivo di stringere ì tempi per il pagamento del riscatto. Lo ha rivelato indirettamente il marito della donna, il notaio Gianfranco Giuliani, che ieri ha chiesto ai banditi «di astenersi da inutili gesti di crudeltà». «L'assenza dalla Sardegna della persona che potrebbe essere il comune referente - ha detto il notaio nell'appello di ieri - unita all'impossibilità per un libero professionista di soddisfare l'esagerata richiesta che avete fatto, mi impongono, in mancanza di altre strade, di rivolgermi a voi perché, su basi ragionevoli e realistiche, possiate stabilire con me contatti, che portino a intese, che con reciproche garanzie rendano possibile, neh" interesse di tutti, una veloce soluzione del problema. Il mio unico desiderio - ha proseguito - è quello di riportare Miria a casa nel più breve tempo possibile». Il messaggio si conclude con le parole: «Dite a Miria che l'abbraccio». Né la famiglia Giuliani, né gli inquirenti hanno voluto precisare a chi il professionista si riferisca quando parla di «comune referente». La somma richiesta a titolo di riscatto il giorno stesso del rapimento è di due miliardi di lire, come a suo tempo aveva precisato il procuratore di Cagliari Franco Melis. Tre giorni fa, il notaio Giuliani aveva, nel primo appello ai fuorilegge, manifestato preoccupazioni per il blocco dei beni imposto dalla magistratura osservando che tale circostanza «sottopone me e la mia famiglia ad una ulteriore vessazione limitando grandemente la possibilità di fare quanto vorremmo perché la nostra cara Miria torni al più presto tra noi». Fino a oggi il notaio Giuliani e gli mquirenti non avevano reso noto che i malviventi avessero intavolato una trattativa per il rilascio dell'ostaggio e avessero avanzato la richiesta di un riscatto, anche perché sulla vicenda era stato chiesto il silenzio-stampa. Miria Furlanetto, 57 anni, romana di nascita ma residente in Sardegna da 30 anni, era stata sequestrata verso le 13,30 del 15 luglio scorso da due banditi travestiti da carabinieri. I falsi militari avrebbero suonato al cancelletto della casa di via delle Terme, nel centro della città gallurese, e chiesto di parlare con il notaio Giuliani. La moglie del professionista li ha fatti accomodare. Al rientro di Gianfranco Giuliani i finti carabinieri sarebbero entrati in azione, rivelando le loro vere intenzioni. La Furlanetto, dopo che il notaio, la figlia e una domestica erano stati legati e imbavagliati, sarebbe stata trascinata via e, con l'aiuto di altri due banditi, fatta salire a bordo di una «Fiat Uno». [r. cri]

Luoghi citati: Cagliari, Olbia, Sardegna