«Sono stati i mafiosi a piazzare le bombe» di Fra. Gii.

«Sono stori i mafiosi a pianare le bombe» Mancino e Tavormina: è mistero sui mandanti «Sono stori i mafiosi a pianare le bombe» ROMA. Chi siano i mandanti non lo sappiamo, ma gli esecutori sono mafiosi del gruppo corleonese. Al Viminale, ieri, si sono visti tutti i responsabili della sicurezza. Con Mancino sono arrivati i capi di polizia, carabinieri, guardia di finanza, servizi segreti. C'erano anche il direttore della Superprocura, Bruno Siclari, e il responsabile delle carceri. Un maxi-vertice per ascoltare la relazione del prefetto Giuseppe Tavormina, segretario del Cesis, incaricato da Ciampi di fare il punto sulle indagini. E le conclusioni sono in sintonia con quelle che il ministero dell'Interno ripete da tempo: la mano è mafiosa, armata dall'ira per i successi dello Stato. Ma è mistero su chi ci sia dietro, quali siano le alleanze, se si possa parlare di servizi segreti deviati, o di massoneria deviata o di chissà che altro. E' la tesi che il ministro Nicola Mancino ha fatto sua ed esposto in diverse interviste: la mafia reagisce perché è la prima volta che si fa sul serio, che si arrestano i boss, che si appli¬ cano le misure del carcere duro, che gli sequestrano i beni. Una lettura differente da quella del presidente del Consiglio Ciampi, che invece allarga il quadro: ci sono forze politiche che nel passato hanno avuto collusioni, che ora sono travolte dal rinnovamento e che cercano di frenare l'opera di pulizia. A Tavormina è stato dato il difficile compito di far quadrare il cerchio. E lui ci sarebbe riuscito - ma il condizionale è d'obbligo - soffermandosi sulle responsabilità dei mafiosi bombaroli, ma sfumando i contorni dei mandanti. Ed ecco riprendere le confessioni di Annacondia, pentito della mala barese, che ha carpito in carcere le conversazioni compromettenti dei boss. Oppure quell'Antonino Gioé, mafioso di Altofonte che si è impiccato a Rebibbia: da intercettazioni, e persino dalla lettera di addio che ha scritto prima di uccidersi, gli investigatori avrebbero tratto la conclusione che la mafia è coinvolta fino al collo nella guerra delle autobombe. [fra. gii.]

Persone citate: Annacondia, Bruno Siclari, Ciampi, Giuseppe Tavormina, Mancino, Nicola Mancino, Tavormina

Luoghi citati: Altofonte, Roma