«Ho sperato che imitasse Spilotros»

«Ho sperato che imitasse Spilotros» «Ho sperato che imitasse Spilotros» La psicologa che ha curato Luigi: ragazzo difficile «Il Luigi che ho conosciuto io era un bambino difficile, introverso. Si sentiva diverso dai suoi coetanei. Ed era cosciente di queste sue difficoltà. Ma appena cercavamo di approfondire questo argomento, si chiudeva a riccio. C'era una parte di lui che non voleva far conoscere, che teneva segreta anche ai genitori. Eppure proprio loro si sono dati molto da fare per aiutarlo, per cercare di vincere questa sua difficoltà nei rapporti con gli altri». Beatrice Lidonnici, psicologa, ha incontrato Luigi Chiatti per la prima volta quando aveva dodici anni. Frequentava la seconda media, allora, l'assassino di Lorenzo Paolucci e di Simone Allegretti. E' tornato in quello studio, al centro di igiene mentale dell'Università «La Sapienza» di Roma, molte altre volte. L'ultima, tre anni fa, quando era nella capitale per il servizio militare. Dottoressa, cosa ha prova¬ to quando Luigi ha confessato di aver ucciso Lorenzo? «Incredulità e sgomento. Una giustificazione al suo gesto non la troverò mai: cercherò però di capire perché l'ha fatto». Lo vedrà nei prossimi giorni? «Sì, andrò da lui la prossima settimana. Ho parlato con i suoi avvocati: ho chiesto loro di do- mandare a Luigi se voleva vedermi. Ha risposto di sì, gli va bene». Lei, come sua psicologa, si sente in qualche modo responsabile di quanto è accaduto? «In qualche modo responsabile no, però mi pongo la domanda se ho fatto abbastanza, come tutti quanti». Non ha mai pensato che (, Luigi si fosse inventato tutto, che potesse diventare un altro caso Spilotros? ((All'inizio ci ho pensato. Forse anche sperato. E' un atteggiamento tipico di chi è insicuro. Fanno così per attirare l'attenzione, sentirsi qualcuno. E Luigi è un ragazzo insicuro, pieno di complessi. Ma non ha mai rivelato aspetti violenti. Non almeno nei colloqui che abbiamo avuto». Che cosa ha trasformato un ragazzo introverso in un omicida? «Ne saprò di j a dopo che lo avrò incontrata. Di sicuro credo abbia influito l'esperienza infantile, l'esser stato abbandonato dai genitori e la permanenza in un istituto. Le cause possibili dei suoi problemi mentali vanno cercate in quel pezzo della sua vita. Ma di questo parlerò più diffusamente soltanto se Luigi me lo permetterà», [p. p. 1.] La dottoressa Beatrice Lidonnici è la psicologa che a lungo ha avuto in cura Luigi Chiatti Il primo incontro con il giovane risale a dodici anni fa

Persone citate: Beatrice Lidonnici, Lorenzo Paolucci, Luigi Chiatti, Simone Allegretti, Spilotros

Luoghi citati: Roma