Stupri

Stupri Stupri Videocassette clandestine VIENNA. Anche degli orrori della guerra in Bosnia si fa mercimonio. Secondo quanto ha riferito nell'ultimo numero il settimanale austriaco «Die Furche», gli stupri subiti dalle donne musulmane, vittime delle epurazioni ètniche, sono stati filmati nei minimi particolari su videocassette vendute sul mercato clandestino a prezzi elevatissimi da una mafia internazionale. Khalid Duran, un esperto musulmano residente a Washington, ha testimonato che la polizia di Los Angeles ha sequestrato nelle ultime settimane centinaia di videocassette che mostrano una serie di macabri rituali che si concludono tutti con l'uccisione della vittima, finita con un colpo di pistola alla testa o mutilata con un coltellaccio da macellaio. Catherine Mac Kevin, autrice dello sconvolgente articolo e presidente del comitato di indagine sui crimini contro le donne musulmane, ha affermato che, sebbene dai filmati non sia possibile risalire all'identità degli stupratori, non vi sono dubbi sulla provenienza di queste registrazioni. Mac Kevin, infatti, ha assicurato che quanto si può vedere nelle videocassette coincide esattamente con le denunce fatte dalla donne musulmane bosniache che sono riuscite a sopravvivere e a raccontare ai reporter occidentali le storie delle barbarie subite. Ciò che stupisce poi, continua Mac Kevin, è la buona qualità delle riprese: un elemento che non fa escludere alla videocamera la mano di professionisti che hanno potuto utilizzare apparecchiature rubate oppure sequestrate ai corrispondenti di guerra stranieri. Secondo gli esperti, dietro l'operazione di commercializzazione vi sarebbe la mafia jugoslava, recentemente stabilitasi a Francoforte, in Germania, e già nota alla polizia per aver dato vita ai più feroci commando assassini. [Agii

Persone citate: Catherine Mac Kevin, Khalid Duran, Mac Kevin

Luoghi citati: Bosnia, Francoforte, Germania, Los Angeles, Vienna, Washington