L'ETICA UCCISA DAL RUMORE di Guido Ceronetti

L'ETICA UCCISA DAL RUMORE LE OTTA MALATE L'ETICA UCCISA DAL RUMORE FARE esplodere bombe in città d'oggi, malate d'incurabile «morbo urbano», è come ad un malato in coma bruciare i piedi: un sadismo inutile. All'incirca. E i clamori che segnalano l'effetto non sono emessi dal corpo in coma: vengono da fuori, da chi guarda, fa titoli, predica... Essere così malate, così lazzaretti, dovrebbe costituire una difesa, per le città italiane. Non è così; ma non so che cosa potrebbe aggiungere, di perverso, a Napoli, un'auto-bomba: è Napoli che è esplosa, che morsica e infetta se stessa, che non vive più. Dopo le bombe di Roma, Firenze, Milano, ebbi l'impulso a fare telefonate, ad inviare, messaggi trepidanti a gente che là mi è cara e per cui vale la pena di avere dei timori: ma da loro né fui chiamato, né ricevetti un cenno, un'allusione, uno sfogo. Questi urbani avranno paura? Sarebbe un segno, un guizzo vitale. No; si tratta di elettroencefalogramma piatto. Ecco: nel Duemila dopo Cristo ci sono luoghi (le città) dove l'esplodere di un furgone gonfio di tritolo non è percepito come un'anomalia assoluta, e dove chi non è ferito nella propria carne può arrivare perfino a stupirsi che qualcuno, stando altrove, esprima apprensioni e non dimostri assuefazione all'orrendo. Negli ultimi anni di attività, Luis Bunuel era ossessionato dalle bombe e dalle auto-bomba: nella sua sceneggiatura, mai diventata film, di Là-bas, ora pubblicata, ci sono frequenti esplosioni, attuate da ignoti Guido Ceronetti CONTINUA A PAG. 4 PRIMA COLONNA

Persone citate: Luis Bunuel

Luoghi citati: Firenze, Milano, Napoli, Roma