Dalla Liguria alla Sicilia le fiamme non danno tregua

In Sardegna rischio di evacuazione di due paesi mentre il maestrale ha riacceso focolai in diverse zone In Sardegna rischio di evacuazione di due paesi mentre il maestrale ha riacceso focolai in diverse zone Dalla Liguria alla Sicilia le fiamme non danno tregua ROMA. La tabella di marcia delle fiamme estive procede senza tregua e sono una quindicina gli incendi definiti di vaste proporzioni. I maggiori, con un'estensione di fuoco superiore ai 100 ettari, sono in località Bracelli (Comune di Beverlino, La Spezia) e a Pisdanoli-Messer-Janni, nel Comune di Roghudi (Reggio Calabria). L'aggiornamento è del Dipartimento della Protezione Civile il quale, attraverso i velivoli del Coau, affronta di volta in volta le situazioni più pericolose collaborando all'opera di spegnimento dei vigili del fuoco, dei forestali e dei volontari. Il fronte del fuoco nelle due località in testa all'elenco è rispettivamente di 150 e 1500 metri. Altri due boschi in fiamme con vaste superifici bruciate sono a Serra della Cerrosa (Comune di Fardella, Potenza) con 70 ettari interessati e a Monte Cucolo (Comune di Cittanova, Reggio Calabria) con 80 ettari. Nel pomeriggio, intanto, favoriti dal vento di maestrale, sono ripresi gli incendi in Sardegna. In quattro situazioni i focolai, subito allargatisi, hanno creato momenti di pericolo. Nel Nuorese, tra Gadoni ed Aritzo, le fiamme hanno minacciato l'abitato del primo centro. Gli abitanti sono stati posti in preallarme per l'eventuale evacuazione delle case. Nella zona sono giunti alcuni elicotteri. Il Canadair è invece intervenuto ripetutamente tra Osmi e Villagrande, sempre nel Nuorese, dove le fiamme sono divampate nella stessa zona devastata l'altro ieri. Vasti incendi sono segnalati anche a Luogosanto, in provincia di Sassari dove con le squadre a terra sta operando il G222 con ripetute bennate di liquido ritardante ed acqua e a Escalaplano, nel Nuorese, dove è intervenuto un elicottero. Gli incendi sono comunque sotto controllo e l'unica situazione di reale pericolo è quella di Gadoni nell'eventualità le fiamme non dovessero essere bloccate nella progressione verso il paese. Altri incendi, di minore intensità e pericolo, sono stati anche ad Olbia nel Sassarese ed a Posada nel Nuorese. La lega antivivisezione (lav) ha chiesto alle Regioni interessate dai gravi incendi degli ultimi giorni di sospendere la prossima stagione venatoria. In un comunicato, la lav sostiene che «oltre alle vittime umane di questi giorni, dobbiamo registrare le migliaia di animali bruciati vivi, molti dei quali nella delicata fase di allevamento della prole. Per poter garantire la sopravvivenza ai pochi animali ancora rimasti e per cercare di ristabilire un minimo di equilibrio biologico - sostengono alla lav - la sospensione della caccia è un atto necessario». In sostanza, la lega antivivisezione ha chiesto l'emanazione di un decreto in tal senso a Abruzzo, Molise, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Liguria, «a norma dell'art. 19 della legge 157/92 sulla caccia. In caso di inadempienza - si afferma nella nota - gli animalisti si sono già rivolti ai ministri dell'Ambiente e dell'Agricoltura». Anche in Francia non si è ancora allentata la morsa degli incendi che in due giorni hanno devastato più di mille ettari in Corsica e oltre 600 nel Sud del Paese. I vigili del fuoco sono intervenuti ieri all'alba per spegnere le fiamme divampate a Vaison-la-Romaine, presso Avignone, dove una decina di ettari di bosco sono andati in fumo, secondo la protezione civile francese. L'incendio è scoppiato poco prima dell'alba e per domarlo sono stati impiegati mezzi di terra, dato che i Canadair non possono intervenire di notte. Non si segnalano vittime o danni alle abitazioni. Ai vigili del fuoco delle regioni del Mezzogiorno e della Corsica è stato ordinato di rimanere in stato di allerta per tutta la giornata a causa delle condizioni climatiche caratterizzate dalla siccità e da forti venti. [r. cri.] Gli animalisti «Vietate la caccia nelle zone bruciate La fauna è già morta nei boschi» Ogni giorno si accende un nuovo fronte d'incendio nella Penisola Nella foto, fiamme a Olbia

Persone citate: Janni, Messer, Serra