Un incontro segreto per il Grande Centro di Fabio Martini

Un incontro segreto per il Grande Centro Un incontro segreto per il Grande Centro ROMA. La campagna di autunno di Mino Martinazzoli è partita da lontano, nel suo ultimo giorno romano. E' giovedì 5 agosto, sono passate poche ore dall'approvazione della legge elettorale e a piazza del Gesù il commissario della de si incontra a quattr'occhi con Raffaele Costa, segretario del pli. Pochi minuti di convenevoli e i due vengono al sodo, passano al setaccio i collegi elettorali uno per uno, ipotizzano candidature comuni, compiono il primo passo verso queH'«Alleanza di centro» che potrebbe diventare la novità politica del prossimo autunno. Il summit segreto Martinazzoli-Costa dimostra che l'approvazione definitiva delle riforma elettorale ha avuto l'effetto di un morso di tarantola, tanto più sui deputati dei partiti di governo che fino a qualche tempo fa erano potentissimi ma ora hanno una gran fifa di non farcela a tornare in Parlamento. Le nuove regole non lasciano scampo: in ogni collegio vince chi prende più voti e gli isolati sono spazzati via. «Quel che ho visto in questi giorni a Mon¬ tecitorio - racconta il de Francesco D'Onofrio - non ha precedenti. Il collega liberale che dice al collega de: io sono forte ad Eboli, tu a Salerno, perché non ci mettiamo d'accordo? Se va avanti così torniamo agli ascari giolittiani, ai deputati in vendita». E sulle alleanze è proprio nella democrazia cristiana che si gioca la partita più incerta. In questi giorni la sinistra di Mattarella e Rosy Bindi (che guarda a Segni e al pds) deve leccarsi le ferite e così l'ala moderata del partito - quella di Casini, Bianco, Mastella, D'Onofrio - ha deciso di spingere l'acceleratore, di giocare tutte le sue carte per un accordo con le ali destre di psi, pri, pli e con il psdi, cioè con tutti quei deputati che il pds non imbarcherebbe mai nelle proprie liste. Obiettivo finale: presentare in ciascun collegio un solo candidato del nuovo «grande centro». Prima di andare in vacanza c'è stato, dietro le quinte, un turbinio di incontri che alla fine hanno partorito un convegno-dibattito, destinato a segnare un punto a favore dell'ala moderata. Il 4 settembre si incontreranno a Ceppaloni - durante la festa organizzata da Clemente Mastella - il presidente dei senatori del psi Gennaro Acquaviva (che proprio domenica ha scritto sull'Aranti! un articolo a favore dell'Alleanza di centro), due segretari di partito (quello del psdi Enrico Ferri e quello del pli Raffaele Costa), il presidente reggente dei deputati del pri Guglielmo Castagnetti, mentre per la de ci sarà Pierferdinando Casini. Per quanto possa sembrare bizzarro, con la brusca fine dei convegni termali democristiani, con l'annullamento della Festa dell'Amicizia, il meeting di Ceppaloni nel Beneventano è destinato a diventare l'evento politico dell'estate 1993. Ciriaco De Mita, che era sempre l'invitato d'onore, se l'è presa col suo ex pupillo Mastella: «Clemente, come mai quest'anno non mi hai detto niente della festa di Ceppaloni?». E Mastella, pentito, lo ha invitato. Ma anche Martinazzoli ha voluto sapere qualcosa di più su quella lista di invitati a Ceppaloni. A D'Onofrio, che è anda- to a salutarlo a piazza del Gesù, Martinazzoli ha chiesto: «So che verrà anche il leghista Maroni: lo fate parlare assieme ai laici?». E rassicurato - Maroni parlerà del Mezzogiorno - il segretario ha spiegato la sua preoccupazione: «Stiamo attenti a discutere soltanto con gli spezzoni moderati dei laici, perché se la loro ala sinistra sta tutta con Alleanza democratica, rischiamo di aver già perso. Perché nel dibattito sulle alleanze non invitate anche qualcuno di Ad?». Il «clan di Ceppaloni» ha preso atto, il 4 settembre ci sarà anche un seguace di Segni, ma nei rilievi di Martinazzoli - che discute di collegi con Costa, ma non vuole perdere i contatti con Alleanza democratica - c'è il cuore del dibattito democristiano, c'è tutta l'angoscia di un partito che ha deciso di puntare al centro, ma fa una gran fatica a riassestarsi in quella posizione centrale che per 45 anni ha fatto la sua fortuna. Una fatica che diventa titanica non appena bisogna trovare i candidatisindaco, soprattutto quello per Roma. «A cento giorni dalle elezioni - incalza Gerardo Bianco dobbiamo deciderci a trovare un antagonista al candidato rosso-verde Rutelli». Fabio Martini Pierferdinando Casini parteciperà al convegno di Ceppaloni organizzato dal suo collega di partito Mastella Nella de si cercano accordi con i «laici»