Martinazzoli commissaria la Sicilia

Nominati 4 prefetti: Palermo, Trieste, Lecce e Reggio Calabria. Torna la Anselmi Nominati 4 prefetti: Palermo, Trieste, Lecce e Reggio Calabria. Torna la Anselmi Martinaizoli commissaria la Sicilia Mano forte anche in altre 3 città ROMA. Nuovi problemi per Martinazzoli. Le difficoltà arrivano anche dalla periferia e alla vigilia delle vacanze il segretario ha deciso di usare la mano forte. Quattro commissari. Palermo, Reggio Calabria, Trieste e Lecce. Quattro «prefetti» nominati ieri, per mettere ordine nelle città «calde», dove lo scudo crociato dà segni di sbandamento e c'è bisogno di un segnale preciso. I nomi: a Palermo (dove il leader Sergio Mattarella è stato raggiunto da un avviso di garanzia per un presunto aiuto elettorale di 50 milioni versato da un imprenditore) arriva come commissario regionale Francesco Parisi, 63 anni, già nominato lo scorso anno commissario della de a Reggio Calabria dove in dicembre ha portato il partito alle elezioni candidando tutti uomini nuovi. A Trieste arriva come commissario provinciale Tina Anselmi, 66 anni, presidente della commissione nazionale per la parità uomo-donna, esponente di rilievo della de veneta, e sostenitrice di Rosy Hindi. A Reggio Calabria sbarca Costantino Tripodi, democristiano di ferro, già vice-commissario della de nell'87 e nel '92 quando, dopo un'ispezione eseguita dall'onorevole Rino Nicolosi, Roma decise di mettere sotto custodia il partito. A Lecce arriva invece Mario Signore, 54 an- ni, esponente di spicco del mondo cattolico e pro-rettore dell'Università. Il compito più delicato tocca a Francesco Parisi. Dopo gli avvisi di garanzia a Mattarella e all'altro leader della de siciliana, Calogero Marmino, il partito si trova in una situazione delicatissima. E' vero che l'apparato fa quadrato intorno a Mattarella, difendendolo dalle accuse e aspettando «serenamente» i risultati delle indagini. Ma intanto la città si prepara alle elezioni amministrative di novembre. E la situazione è grave. Non solo lo scudo crociato è bloccato da una leadership in crisi, ma deve anche trovare un candidato in grado di contrastare l'ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Votatissimo alle ultime elezioni politiche, Orlando farà della de l'obiettivo della sua campagna elettorale. Martinazzoli lo sa. E proprio per questo ha mandato nel capoluogo Parisi. Cioè un uomo che non solo presiede a Caltagirone l'istituto di sociologia che organizza annualmente la «Cattedra Sturzo» per cento giovani universitari provenienti dai paesi della Cee, ma anche un uomo che ha fama di «duro». Un «quadro» di notevole esperienza sul campo (è stato eletto due volte al Senato) al quale il segretario ha dato un incarico preciso: attrezzare la de in vista delle elezioni, mettendo in campo candidati «completamente nuovi», come Parisi ha già dimostrato di fare in Calabria. Anche Tina Anselmi dovrà rimboccarsi le maniche. Per il Comune di Trieste si vota a fine novembre e in Provincia un esposto della Lega è stato accolto dal Tar che ha annullato le precedenti elezioni. La de è divisa, le correnti in perenne guerra. Anche la Anselmi, come Parisi, dovrà attrezzare il partito in vista dello scontro elettorale. E non sarà facile, visto il clamoroso successo del msi alle precedenti elezioni e la forza organizzativa della Lega. E' in queste due città, Palermo e Trieste, che la de deve sottoporsi al giudizio degli elettori. Il rinnovamento avviato da Martinazzoli dovrà tener conto dei risultati. E una bocciatura potrebbe mettere seriamente in discussione la sua leadership. Anche a Lecce il compito del commissario è tutt'altro che semplice. Nella città pugliese Roma aveva già mandato un «prefetto», il senatore De Giuseppe, ma anche qui le correnti non sono riuscite a esprimere una maggioranza in grado di dare un segretario al partito. E lo scudo crociato è nel caos. [r.i.] Il segretario de Mino Martinazzoli