SIMBOLI DI GUERRA

SIMBOLI DI GUERRA SIMBOLI DI GUERRA MA come è buona l'Europa, se filtrata dal teleschermo. Ecco dunque il beau geste, o meglio il gesto di cuore: una bimba di Sarajevo, Irma figlia di Ramiz e sorella di Medina, il piccolo ventre squarciato da una granata e ricucito come si ricuciono i corpi dopo un'autopsia e tuttavia ancora viva e pallida con la sua piccola bambola accanto e il suo elefantino grigio di peluche, che viene salvata a tutti i costi. Salvata con un volo speciale pilotato dal valoroso comandante della Raf Mark White che con il suo C-130 ha sfidato condizioni atmosferiche proibitive ed è atterrata a Falconara, prima tappa del volo definitivo per Londra e l'ospedale pediatrico di Great Hammond. Ancora una volta dunque un bambino ha concentrato su di sé il piccolo raggio laser della commozione", della pietà collettiva. Si è fatto simbolo, è servito per lenire il dolore del mondo: un mondo alquanto inerte che assiste distratto alla tragedia bosniaca ma che ama sentirsi risollevare, al modesto costo di un gesto esemplare, sia il morale che la morale. I bambini, o meglio i cuccioli d'ogni specie evoluta, sono stati provvisti dalla im- Paolo frizzanti CONTINUA A PAG. 2 PRIMA COLONNA

Persone citate: Hammond, Mark White, Raf

Luoghi citati: Europa, Londra, Medina, Sarajevo