Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi L'assessore ai Parchi smentisce le guardie dell'Italcaccia - «Il Fisco tiene bloccati gli ultimi 150 miliardi della Fundus» - «Preferisco i cari, vecchi tram» - «I cacciatori piemontesi chiedono più chiarezza» L'assessore regionale ai Parchi ci scrive: «Su Specchio dei tempi del 22 luglio il lettore Guido Cermelli lamentava di essere stato oggetto di verbalizzazione da parte di guardie dell'Associazione Italcaccia per aver provocato rumori molesti all'interno del Parco della Collina di Superga. In qualità di assessore regionale ai parchi e pertanto responsabile in prima persona di questa politica di tutela del territorio, smentisco che una tale violazione possa essere contestata in relazione alla presenza del Parco in quanto non prevista da alcuna normativa e tanto meno dalla stessa legge regionale istitutiva dell'area protetta di Superga. «Pertanto, se la motivazione della sanzione è quella sostenuta nella lettera ovvero il disturbo della quiete del Parco, il comportamento delle guardie dell'Italcaccia è censurabile oltre che sbagliato. Al riguardo, ho disposto per la verifica dei fatti finalizzata anche alle eventuali conseguenti segnalazioni alle autorità competenti». Enrico Nerviani Due lettori ci scrivono: «Scriviamo in qualità di commissari liquidatori della Fun- dus s.p.a. con riferimento alla lettera di un gruppo di lettori. Per amor di verità, preme al riguardo osservare che: la Fundus è stata dichiarata insolvente il 12 luglio 1988; nell'ottobre '89 è stato definitivamente accertato un passivo di 380 miliardi distribuito tra 15.000 risparmiatori; l'attivo disponibile era rappresentato in massima parte da crediti verso società finanziarie da tempo attive nel settore dei ed. titoli atipici. «I sottoscritti ritengono di poter essere orgogliosi dei risultati realizzati, che non trovano evidentemente numerosi precedenti tra le procedure fallimentari. Sono state infatti recuperate somme poi distribuite tra i risparmiatori per 260 miliardi (il 70% del debito complessivo). Sono state recuperate anche somme ulteriori, che non possono essere distribuite tra i risparmiatori perché è in corso una vertenza con il Fisco che obbliga ad un accantonamento non inferiore a 150 miliardi. Le somme così accantonate sono depositate presso il San Paolo di Torino ed investite in operazioni ed. di pronti contro termine, come da autorizzazione ministeriale; va da sé che gli interessi sono accreditati alla massa dei creditori. «Queste notizie sono state trasmesse mediante lettera circolare in occasione dei riparti eseguiti; spiace trovare in una lettera tanta sensazione di abbandono, a nostro avviso immotivato. In ogni caso, all'Ufficio Imposte Dirette di Torino potrebbero forse essere più propriamente indirizzate eventuali richieste di chiarimento; non nascondiamo che troveremmo noi stessi interessante conoscere dall'Ufficio le ragioni che ancora inducono a persistere nella strada intrapresa nei confronti dei risparmiatori Fundus, pur dinanzi a ben tre sentenze sfavorevoli». Seguono le firme Una lettrice ci scrive: «Spero anch'io come il lettore Moretti (Specchio del 26/7) e moltissimi torinesi che l'Atm ripristini le linee filoviarie, e in numero superiore a quelle che c'erano 20 anni fa. Mi auguro inoltre che non vengano abolite le vetture tranviarie "vecchie" poiché sono ancora efficienti (costerà sempre meno qualche riparazione che la sostituzione), hanno inoltre i sedili più bassi e quindi più comodi, spesso con l'appoggiapiedi e i vetri che stanno aperti e non si chiudono da sé, con le vibrazioni del mezzo, come quelli "moderni" ai quali non riesco ad abituarmi. E inoltre d'estate sono molto più freschi delle vetture nuove (linea 9 ad esempio) forse perché meno plastificate». Carla Borio Un lettore ci scrive: «Ho letto sulla Stampa che Lipu e associazioni ambientaliste starino muovendo nuove offensive nei riguardi del calendario venatorio 1993-1994. «I 55.000 cacciatori piemontesi devono rinnovare i tesseri ni annuali e vorrebbero farlo conoscendo con chiarezza propri diritti e doveri, senza incorrere in situazioni come quelle della passata stagione. «La legge piemontese è già restrittiva rispetto alla "Legge quadro na: onale", ma conti nuare a considerare specie a ri schio, e quindi non cacciabili, corvi, storni, minilepri, non trova giustificazione se non dal punto di vista di una ripicca tra le parti. E poi perché la Lom bardia, morfologicamente simile al Piemonte, adotta senza tanto clamore la "Legge quadro nazionale"?. Per questi motivi chiediamo all'assessore Caccia e Pesca una risposta precisa e in tempi brevi sull'attuale si tuazione». Roberto Bosticco

Persone citate: Carla Borio, Cermelli, Enrico Nerviani, Moretti, Roberto Bosticco

Luoghi citati: Piemonte, San Paolo, Torino