Smascherati l'hanno uccisa

Il giallo del Viminale: sarebbe stata la donna a infierire contro la sua rivale Il giallo del Viminale: sarebbe stata la donna a infierire contro la sua rivale Smascherati, l'hanno uccisa Gli amanti diabolici scoperti dalla moglie ROMA DALLA REDAZIONE Per Massimo Pisano, marito della giovane donna trovata morta in due sacchi di iuta l'altro ieri notte sul greto del Tevere, il fermo si è trasformato in arresto. Stessa sorte per la sua amante, Silvana Agresta. Alle 4 di ieri mattina, dopo un interrogatorio di oltre sedici ore, i due sono stati trasferiti a Regina Coeli e a Rebibbia. L'accusa è gravissima: aver ucciso Cinzia Bruno e averne occultato il cadavere. Un delitto orrendo, feroce, selvaggio. L'autopsia ha rivelato che la donna è stata prima massacrata di botte e poi finita a coltellate. Il medico legale ha riscontrato undici colpi in testa e diverse fratture, una delle quali a un polso. Le coltellate sono state una ventina, la maggior parte all'addome e alcune alla gola, che hanno reciso una giugulare. Un delitto feroce, la cui dinamica induce al sospetto che ad infierire sulla donna, seppure durante una colluttazione violentissima, sia stata soprattutto Silvana. Una storia extraconiugale finita in tragedia. Massimo Pisano, 33 anni, e Cinzia Bruno, 30, sposati dal 1988, erano entrambi impiegati al ministero dell'Interno, lui come operaio specializzato e lei come segretaria. Ma nonostante la nascita di Arianna, nella primavera del 1991, l'unione si era incrinata. Massimo sembrava distratto, lontano, la mente altrove. E Cinzia, aiutata dai pettegolezzi che da qualche tempo serpeggiavano nell'ambiente di lavoro, non aveva tardato a scoprire - con l'aiuto di una cartomante, secondo alcuni amici - l'altro lato del classico «triangolo». Si chiamava Silvana Agresta, aveva 35 anni, era anch'essa im¬ piegata al Viminale e abitava con la famiglia a Mentana sulla Salaria, a una ventina di chilometri da Roma. I carabinieri hanno scoperto che i genitori della Agresta, ai quali il Pisano si era presentato come scapolo, avevano già arredato per la coppia un appartamento sopra il loro. Secondo le prime ricostruzioni sembra che il 4 agosto Cinzia Bruno abbia seguito il marito fino a Mentana e l'abbia sorpreso con l'amante, nella sua casa. E non è da escludere che anche la Agresta abbia scoperto solo allora l'esistenza di una moglie di troppo. La discussione deve essere subito degenerata in una lite furibonda, durante la quale la povera Cinzia sarebbe stata gettata ripetutamente contro i mobili. E un coltello, uscito dal cassetto della cucina, può spiegare l'efferatezza con cui i due assassini hanno completato la loro opera. Quindi l'affannosa ricerca dei sacchi e l'abbandono del cadavere sul greto del Tevere, a poca distanza dall'abitazione della Agresta. E infine l'abbandono della «126» della vittima sul piazzale di un bar sulla Flaminia, per confondere le indagini. A far crollare il castello difensivo dei due amanti e a convincere il magistrato inquirente della loro colpevolezza sono state prima le loro contraddizioni negli interrogatori separati e poi gli indizi raccolti dai carabinieri, che li hanno definiti subito gravi e poi addirittura schiaccianti. Un'ulteriore conferma della relazione fra l'Agresta e il Pisano è stata fornita dal telefono cellulare di quest'ultimo, nella cui memoria è stato scoperto il numero in codice della donna. Silvana Agresta presentava alcuni lividi su un polpaccio e varie ecchimosi sulle braccia. Lei ne aveva attribuito la responsabilità al Pisano, che l'avrebbe urtata inavvertitamente. Ma lui ha negato. Sotto le unghie di Cinzia Bruno sarebbero stati inoltre trovati alcuni capelli che sembrano appartenere a Silvana Agresta. Un sacco di iuta identico a quelli usati per avvolgere il cadavere è stato scoperto nella cantina del fratello di Silvana, che ha ammesso di averne sempre avuti tre. Subito dopo il delitto il Pisano ha denunciato alla polizia la scomparsa della moglie, dichiarando che la donna mancava fin dal 3 agosto. Numerosi vicini hanno invece affermato di aver visto la Bruno uscire di casa la mattina del giorno dopo, quello del delitto. Il marito della vittima si era presentato come scapolo ai genitori dell'amica I protagonisti del giallo del Viminale: Massimo Pisano e l'amante Silvana Agresta: insieme hanno ucciso la moglie di lui

Persone citate: Agresta, Cinzia Bruno, Silvana Agresta

Luoghi citati: Mentana, Roma