Un postino capo del lotto clandestino

La Questura: potenziati i controlli Smascherato con il fratello dagli agenti del commissariato Barriera di Milano Un postino capo del lotto clandestino Riusciva a guadagnare due milioni al giorno Davanti al bar attendeva le puntate dai clienti Uno dei capi insospettabili del lotto clandestino è stato sorpreso e denunciato dagli agenti del commissariato Barriera di Milano. Si chiama Giuseppe Greco, 36 anni, via Lauro Rossi 63, sposato con un figlio. Originario di Latiano (Brindisi), lavora alle Poste di via Reiss Romoli: ha precedenti per gioco d'azzardo. Con lui è stato denunciato per lo stesso reato, il fratello Giovanni, 46 anni, sposato, incensurato, anche lui dipendente delle Poste. Giuseppe Greco è stato sorpreso dagli agenti del commissariato Barriera di Milano mentre stazionava davanti a un bar di via Nomaglio angolo via Lauro Rossi in attesa di ricevere le puntate. In tasca gli sono state trovate alcune matrici a ricalco' per il gioco del Lotto, 2 milioni di banconote di piccolo taglio e alcuni assegni, probabilmente ritirati nelle ore di attesa davanti al locale. In casa del fratello sono invece state trovate centinaia di matrici in bianco. Ai poliziotti, coordinati dal commissario Silvio Galletta, che l'hanno smascherato, Giuseppe Greco non ha nascosto quasi nulla. Avrebbe detto agli agenti: «Sono io l'unico organizzatore della zona. Non c'è nessuno sopra o sotto di me». Gli inquirenti però non gli hanno creduto. E' noto che la struttura del gioco clandestino, nelle grandi città ha responsabili di quartiere e più in alto «dirigenti» provinciali, regionali e nazionali. Questi ultimi provvedono a fornire settimanalmente le quote a tutti, quando si tratta di Toto¬ calcio, e a pagare le grosse vincite, non prima però di aver ritirato gli incassi ed essersi trattenuti una grossa fetta degli utili. Il successo tuttora immutato di questa struttura clandestina deriva dal fatto che non esistono limiti nelle puntate e che, nel caso del Lotto, le vincite sono maggiori rispetto al gioco tradizionale gestito dallo Stato: in media un 25% in più di guadagno per chi scommette e vince. Nel caso del «capo-quartiere» | Giuseppe Greco, la polizia ha calcolato che riusciva a guadagnare almeno 2 milioni netti al giorno, esentasse. «Vista la media di incassi - ha commentato un commissario il lavoro ufficiale alle Poste gli serviva per arrotondare e non viceversa». I due fratelli Greco sono stati denunciati per «esercizio» del gioco d'azzardo, reato che prevede una pena da sei mesi a due anni di carcere. Ivano Barbiero Giuseppe Greco Alcune matrici del gioco del lotto clandestino come quelle requisite ieri

Persone citate: Giuseppe Greco, Greco, Ivano Barbiero, Silvio Galletta

Luoghi citati: Brindisi, Latiano, Milano