A caccia di un nemico che ormai non c'è più

1 SURPLUS LATTE A caccia di un nemico che ormai non c'è più LE montagne di burro e di polvere di latte non ci sono più. Nei frigoriferi della Comunità ci sono meno di due milioni di quintali di burro e meno di 4 milioni di quintali di polvere di latte. Scorte fisiologiche e niente di più. La Comunità col suo bilancio può stare tranquilla e ivrebbe quindi agire di conseguenza, ma non è così. Il commissario René Steichen sta perseguendo i Paesi, Italia e Spagna, che hanno avuto l'avventura di sfondare il tetto della quota produttiva di latte sollevando problemi e mettendo in discussione i programmi produttivi dei produttori di latte del nostro Paese, i quali incoraggiati dall'aumento del prezzo nazionale ( + 52 lire litro dal 10 aprile e altre 15 lire dal 10 ottobre) e della diminuita concorrenza per l'aumento del prezzo del latte di importazione erano pronti a soddisfare una accresciuta domanda dell'industria. Intanto per iniziativa del Cipe il prezzo del latte è stato liberalizzato. L'import italiano di latte, formaggio e burro si è stabilizzato sui 70 milioni di quintali in corrispettivo latte. I consumi sono fermi sugli 80-85 litri di latte, 16 chili di formaggi e 2 di burro. In crescita i consumi di yogurt anche se i 2,6 chili raggiunti sembrano per ora difficilmente superabili. Per quanto riguarda la quota nazionale, dopo l'aumento accordato di 9 milioni si è intensificata l'azione di controllo da parte del Feoga. Si sa che solo se verrà confermato l'impegno italiano al rientro in quota le Comunità confermerà i 9 milioni di quintali e lo stesso dimezzamento della multa dai 5800 miliardi a 2435 miliardi. Con i 113 milioni di quintali di latte assegnati dall'Amia ai produttori italiani, il rientro in quota, 99 milioni di quintali, comporta il ritiro della produzione di almeno 300 mila vacche. Cosa non facile perché per gli indennizzi la Cee all'Italia ha assegnato solo 7,5 miliardi di lire. La vigilanza per il rientro in quota dei produttori ai quali è stata assegnata la quota aziendale è stata assunta dall'Anna che nell'espletamento del compito si avvale delle Regioni. La quota A dovrebbe essere coperta dai 99 milioni di quintali. La quota B, che riassume le produzioni intervenute tra il 1988-89 e 1991-92, può trovare copertura solo se ci sarà un ulteriore adeguamento del contingente italiano o per abbandoni da parte di produttori titolari di quota A. programma di rientro in René Steichennane ^itol quota, che deve avvenire nel corso di tre anni prevede per la campagna in corso il ritiro dalla produzione (senza indennizzo) per 5 milioni di quintali pari al 30% della quota B e per 2.5 milioni di quintali per la quota A. Per la quota A l'indennizzo dovrebbe aggirarsi sulle 40 mila lire quintale, da 1.6 a 2 milioni di lire capo in riazione alla produzione prò capite di latte. Per venire incontro ai produttori che hanno superato ma quota di assegnazione si punta al recupero delle quote liberate dai produttori che si sono ritirati volontariamente dalla produzione, su quelli che da più di un anno non producono più latte, sull'affitto e sulla vendita delle quote. Il passaggio dalla titolarità della quota deve però avvenire all'interno della stessa Regione e solo se ad acquisto avvenuto la produzione resta sotto i 300 quintali ettaro-coltura. Per la montagna tutto deve riguardare la stessa area geografica per non impoverire l'ambiente. La legge italiana 468/92 di cui è prossimo il regolamento di applicazione riassume la specifica normativa. Il regola- mento Cee 536/93 introduce invece un nuovo criterio per la misurazione delle produzioni, conferite facendo premio sul grasso e non sulla sola quantità. Viene fissato un parametro di riferimento superando il quale diminuisce il volume della quota di produzione da conferire. Per questo l'ipotesi che all'Italia si attribuisca il parametro 3,57% che l'Istat ha registrato nel 1991-92 non viene accolto con favore dai produttori, perché più basso di quello adottato negli altri Paesi europei. Infatti alla Francia è attribuito un tasso del 3,87%, alla Germania del 3,93% e Olanda 4,21%. Infine va ricordata la decisione Cee di vietare per 9 anni l'impiego della somatotropina, l'ormone che stimola la produzione di latte, e tra gli adempimenti onerosi richiesti ai produttori di latte, quelli previsti dalla direttiva 46/92, in materia igienico-sanitaria, afferenti lo stato delle acque; lo stato dei ricoveri, agli impianti di mungitura, alla conservazione del latte e via dicendo. Una azione che si aggiunge a quella della qualità del latte in atto da molti anni per assecondare gli sforzi dei produttori mirati a realizzare condizioni che consentano di conseguire un latte che goda della preferenza del consumatore e consenta di spuntare un prezzo migliore. Fortunato Tirelli René Steichen

Persone citate: René Steichen, René Steichennane, Tirelli

Luoghi citati: Francia, Germania, Italia, Olanda, Spagna