Scontro per il ministero

Tra il neotitolare Diana e Costa divampa la polemica a proposito dei dipendenti Tra il neotitolare Diana e Costa divampa la polemica a proposito dei dipendenti Scontro per il ministero Anche i favorevoli freddi sul decreto ROMA. 0 ministero, vestito di nuovo. La reincarnazione del soppresso dicastero dell'agricoltura è avvenuta, ma sul capo del neonato «Ministero per il coordinamento delle politiche agricole, alimentari e forestali» non brillano le stelle. Il decreto del Governo, naturalmente, non è piaciuto ai molti oppositori della prima ora ed ha raccolto, nel momento dello sprint finale, altri giudizi negativi. Ma anche le reazioni dei grandi sostenitori del ministero hanno toni misurati: «Le organizzazioni professionali Coldiretti, Confagricoltura e Cia - è scritto su un comunicato congiunto - esprimono apprezzamento per l'impegno del ministro Alfredo Diana per l'attività svolta e per l'atto del Governo che risolve la questione della guida del settore agroalimentare. Le organizzazioni esprimono altresì rammarico per il fatto che il disegno di legge recentemente licenziato dal senato non ha completato il suo iter con l'approvazione anche della Camera per un definitivo varo da parte del parlamento del nuovo dicastero». Un po' freddino. E non basta, i sindacati dell'agro alimentare si dichiarano «perplessi». Per Confcooperative Giovenale Gerbaudo, presidente delle coop agricole, ritiene la soluzione «non certo galvanizzante». E Sante Ricci, leader del Copagri, aggiunge: «E'stato evitato un vuoto legislativo pericoloso, ma il decreto legge così com'è non ci piace molto». Nella smobilitazione generale delle grandi vacanze una spiegazione la dà il vicepresidente vicario della Confederazione italiana degli agricoltori, Massimo Bellotti: «Occorre che il Parlamento approvi definitivamente la riforma. La nascita del nuovo ministero, la valorizzazione delle regioni anche con un ruolo nazionale coordinato, il rilancio del decentramento nelle province e nel territorio per la politica agricola e strutturale potranno così costituire l'occasione per superare l'attuale atteggiamento di generale disattenzione politica e disimpegno dello stesso Governo nei confronti dell'agricoltura. Solo per un soffio - conclude Bellotti - la Camera non ha avuto il tempo di concludere l'iter parlamentare del¬ la legge, dopo che tutte le commissioni, tranne una, avevano espresso parere favorevole». Insomma, una vittoria «ai punti» che non piace abbastanza. Il risultato invece non piace per niente agli assessori regionali che avevano sostenuto il referendum. «Sono sconcertato e amareggiato», commenta Francesco Fiumara, assessore all'agricoltura del Piemonte. «Pare evidente - aggiunge Fiumara - che la volontà popolare, espressa chiaramente e massicciamente dal referendum abrogativo, non sia stata rispettata. La Regione Piemonte, insieme con altre Regioni, aveva sollecitato la creazione di una struttura centrale snella e con accresciuta autorevolezza, soprat¬ tutto a livello internazionale. Questo nuovo mimstero è in realtà soltanto il frutto di un rimescolamento di carte, una struttura ancor più mastodontica della precedente restaurata con una leggera patina di novità. Mi auguro che l'indignazione non sia soltanto mia e che si possano ancora intraprendere azioni istituzionali per un ripensamento che ritengo indispensabile». Gli fa eco Alberto Bencistà, coordinatore degli assessori regionali del settore: «questo mimstero è uno scippo della volontà popolare». Intanto Diana ha giurato nella sua nuova veste: è stato l'ultimo ministro dell'agricoltura ed è il primo del coordinamento per le politiche agricole, alimentari e forestali. Nel palazzone liberty di via XX Settembre si cambiano targhe e carta da lettere, mentre anche il personale (1170 dipendenti) è nel mirino della polemica. Il ministro dei trasporti, Costa (che non ha sottoscritto il decreto per il nuovo ministero) dice che è troppo numeroso. «L'organico nel nuovo ministero - gli risponde Diana in una nota subirà senz'altro un ridimensionamento, ma da un membro del Governo sarebbe lecito attendersi un contributo più qualificato sui contenuti della proposta legislativa, piuttosto che un parere polemico, probabilmente ispirato a logiche di propaganda elettorale». Vanni Cornerò Vittoria «ai punti» insoddisfatte le organizzazioni I duellanti: a fianco Alfredo Diana e, sopra, Raffaele Costa

Persone citate: Alfredo Diana, Bellotti, Francesco Fiumara, Giovenale Gerbaudo, Massimo Bellotti, Raffaele Costa, Sante Ricci, Vanni Cornerò Vittoria

Luoghi citati: Piemonte, Roma