Sciopero Comu

Sciopero Comu Sciopero Comu I treni a rischio per 33 ore ROMA. E' iniziato ieri sera alle 21 lo sciopero di 33 ore dei macchinisti delle Ferrovie dello Stato proclamato dal Comu (Coordinamento macchinisti uniti). L'agitazione, che si conclude domani mattina alle 6, è stata indetta per «difendere insieme alla sicurezza del trasporto ferroviario la sicurezza e la condizione del nostro lavoro». Ieri mattina, il leader del Comu, Ezio Gallori - dopo aver annunciato che «seppur malvolentieri siamo costretti a ripetere che non torneremo sui nostri passi» e quindi che lo sciopero sarebbe stato attuato - ricorda che se la situazione non dovesse cambiare «ci faremo ancora sentire alla ripresa di settembre». Immediata la replica di Luigi Vaglica, segretario nazionale della Fit-Cisl: «Non è difficile rilevare - ha detto il sindacalista - il carattere strumentale dello sciopero di Gallori impegnato personalmente a portare una parte della categoria verso i propri fini elettoralistici». Nonostante la conferma dell'agitazione, il ministro dei Trasporti Raffaele Costa resta ottimista. «Confermo la disponibilità del governo a far riprendere alle parti il dialogo - sostiene confidando però anche che nelle prossime 48 ore i principali treni, con o senza Comu, viaggeranno». Ed aggiunge: «E' stato tentato tutto, o quasi tutto, per evitare che poche migliaia di macchinisti paralizzassero il traffico ferroviario. Poiché le trattative erano in corso, sono convinto che l'astensione dal lavoro si potesse evitare se lo sciopero non fosse stato pilotato politicamente». Perché questo sciopero di mezza estate «che tende a colpire più di un milione di viaggiatori, se non vi fosse una ragione politica?», si domanda il ministro. Sulla scelta del momento per attuare la protesta è critico anche il manifesto. Pur condividendo le ragioni dello sciopero, il «quotidiano comunista» chiede ai macchinisti di «valutare bene i costi e i benefici. Oggi e domani, il gioco potrebbe non valere la candela».

Persone citate: Ezio Gallori, Gallori, Luigi Vaglica, Raffaele Costa

Luoghi citati: Roma