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Acque minerali Acque minerali Gardini srl distribuisce la Fiuggi ROMA. Con l'ingresso dell'Acqua Fiuggi nel suo impero, il Gruppo Gardini si conferma come il «re delle bolllicine» italiane: l'accordo annunciato ieri per la distribuzione della Fiuggi consolida infatti il primato della Gamia (la società controllata dal Gruppo Gardini e da Giulio Malgara) nel panorama italiano delle acque minerali che vede la presenza di 180 aziende, 7000 dipendenti, oltre sei miliardi di litri l'anno prodotti, un fatturato di quasi 3000 miliardi di lire ed un consumo prò capite di 107 bottiglie di acqua per ogni italiano. Il ritorno dell'Acqua Fiuggi alla Garma porta il fatturato della subholding industriale della Gardini srl attiva nell'alimentare in Italia a circa 900 miliardi, divisi tra le attività nei settori dei surgelati (Argel) e, appunto, delle acque minerali (Crippa e Berger Fonti Levissima). Creata nel maggio '92, la Garma segnò il ritorno in grande stile di Raul Gardini in Italia. L'imprenditore di Ravenna si alleò infatti al patron della Gatorade, Giulio Malgara, e costituì la società con 200 miliardi di capitale. Controllata all'84 per cento dalla Gardini srl e dalla Sci (Società centrale d'investissements) e al 16 da Malgara, la Garma iniziò subito una intensa campagna acquisti. La prima a entrare nell'orbita è stata la Crippa e Berger (luglio '92) per 337 miliardi, che ha consegnato alla Garma le Fonti Levissima, il Caffè Hag, i soft drinks Billy e i biscotti Vincenzi. Sono poi giunte le specialità gastronomiche della Sorba-Pandea (da Quaker-Chiari e Forti) e le acque Recoaro e Pejo (da Giuseppe Ciarrapico). Questi marchi fruttano oggi alla Garma circa 600 miliardi di fatturato annuo, che vanno ad aggiungersi ai circa 300 legati alle attività dei surgelati. Lo scorso febbraio, infatti, la Garma ha costituito la Argel (di cui detiene una quota del 35 per cento) insieme alla Sopaf di Jody Vender (35) e alla famiglia Gricolini di Verona (20). In questo settore il grappo controlla i marchi Arena e Brina.