Tutto «El Cid» al restauro ma alla Loren non serve

Anteprima a New York del kolossal rimesso a nuovo Anteprima a New York del kolossal rimesso a nuovo Tutto «il Cid» al restauro ma alla Loren non serve NEW YORK. Venerdì 20 agosto tornerà nei cinema americani il film «El Cid», completamente restaurato, in immagini e suono; e giovedì sera al Public Theater di New York s'è svolto il gala-anteprima, voluto dai responsabili del restauro, Martin Scorsese e la Miramax. «El Cid» fu diretto nel '61 da Anthony Mann, un esperto di western, e prodotto da Samuel Bronston. Nel cast, oltre a Charlton Heston nei panni del leggendario eroe spagnolo e Sophia loren (Jimena), Genevieve Page, Raf Vallone e Massimo Serato. Il lungo restauro è iniziato diversi anni fa a Parigi e Londra, e continua tuttora: sarà tenninato giusto in tempo per il giorno del debutto. Anche l'interessante colonna sonora di Miklos Rosza (ebbe la nomination all'Oscar) non può che beneficiare dell'operazione: è stata rimissata dai masters originali, con alcuni minuti aggiunti nell'introduzione e nel finale. La Loren è giunta appositamente da Ginevra: abito rosso, ampia scollatura, è entrata nel foyer del teatro accompagnata dal figlio Eduardo. Circondata dai flash dei fotografi e dalle telecamere di varie reti televisive, ha risposto velocemente ad alcune domande dei reporters. Cosa si aspetta ancora dalla carriera? «E' difficile dirlo, tutto!». Che pensa di Fellini? «Ho avuto la notizia da mio marito a Roma, spero si riprenda presto». Poi ha abbracciato e baciato Charlton Heston, visibilmente commosso. Sul palco, pochi minuti prima della proiezione, Heston ha affermato che oggi non ci si può più permettere tali colossal, per cui la riedizione diventa doppiamente importante. «Quando portai mia figlia di otto anni a vedere una riedizione, il suo commento fu: "Papà, eri molto bello a quei tempi!"». Ha poi aggiunto: «L'unico elemento del film che non ha bisogno di alcun restauro è Sophia Loren». Al microfono è seguito Scorse- se: «I colossal cinematografici sono partiti da Torino, nel 1914, con "Cabiria" di Giovanni Pastrone che influenzò "Intolerance" di Griffith. Oggi, grazie alla tecnologia dei computers, non si impiegano più tutte quelle comparse. Come mi spiegava l'amico George Lucas ne bastano una trentina e si trasformano in migliaia. Quello che state per vedere sullo schermo stasera non è generato da computers!». Tra le celebrità presenti in sala John Turturro e Marisa Tornei. Giuseppe Ballaris Sofia era presente al gala insieme con l'altro protagonista Charlton Heston

Luoghi citati: Ginevra, Londra, New York, Parigi, Roma, Torino