la città ringrazia il prefetto di F. M.

la città ringrazia il prefetto la città ringrazia il prefetto Improta: persino i consiglieri erano stufi NAPOLI. Il telefono squilla in continuazione. «E' gente che si congratula», spiega il prefetto. Il giorno dopo la sospensione del Consiglio comunale la città si è svegliata di ottimo umore. Ed è pronta ad applaudire Umberto Improta, l'uomo che è riuscito a convincere il ministro dell'Interno a liquidare assessori e consiglieri comunali, mandandoli a casa con una decisione che non ha precedenti. «Perfino loro, gli amministratori, mi sono sembrati soddisfatti - aggiunge Improta -. Da vecchio poliziotto, le dico che hanno reagito come quei latitanti che non ne possono più di fuggire: al momento dell'arresto tirano quasi un sospiro di sollievo». Perché è stato sciolto il Consiglio? «La sua attività era praticamente inesistente. Di fatto Napoli non aveva più un governo, ed erano rischi gravi per l'ordine pubblico. Ho inviato un rapporto al ministro dell'Interno, e lui mi ha indicato la via prevista dalla legge: la sospensione del Consiglio comunale, alla quale seguirà il decreto di scioglimento da parte del ministro». Cosa ha scritto nella relazione? «Non posso entrare nei dettagli per motivi di riservatezza. Ma non ho sospeso assessori e consiglieri comunali per l'acqua al manganese, o non solo per quella. I problemi seri sono cominciati l'anno scorso, con la giunta Polese, coinvolta in inchieste giudiziarie. Poi è arrivato il nuovo sindaco, Francesco Tagliamonte, che ha fatto di tutto pertenere in piedi la maggioranza. I suoi sforzi, però, sono falliti. E la situazione si è aggravata: la protesta degli ormeggiatori abusivi di Mergellina, i cortei dei disoc¬ cupati, lo spettro del mancato pagamento degli stipendi in alcuni settori dell'amministrazione locale, le proteste di piazza per le liste di mobilità dei lavoratori del Comune. Poi l'acqua inquinata, il latte infetto... Tutti questi episodi hanno messo a nudo l'ingovernabilità di Napoli». Molti paragonano Napoli a una polveriera che potrebbe esplodere a settembre... «Le tensioni esistono, e sono molto forti. Ma con lo scioglimento del Consiglio comunale abbiamo rimosso la causa principale, la paralisi amministrativa. Spero che questo provvedimento sia recepito dalla città come un segno di speranza, un modo per dire: signori, abbiamo chiuso un capitolo e ne abbiamo aperto un altro, da oggi si può cominciare a lavorare tutti insieme per tirarci fuori dai guai. Se la gente capirà, le tensioni diminuiranno». In questi mesi lei ha svolto una mediazione costante fra il Comune e i napoletani. In alcuni casi si è sostituito all'amministrazione. «Ho fatto di tutto per individuare i problemi più gravi, mi sono fatto interprete delle esigenze della gente. Ma devo dire che sull'altro fronte c'è stato chi non ha fatto la sua parte». Quindi, tutti a casa. «Una decisione inevitabile. Tra l'altro, il Comune non sarebbe mai riuscito ad approvare il bilancio entro la data prevista, cioè il 24 agosto. Ora la palla passa al commissario, Aldo Marino, un ottimo prefetto, che si insedierà martedì mattina. Gli ho consigliato di godersi fino in fondo il suo ultimo weekend di riposo». [f. m.]

Persone citate: Aldo Marino, Francesco Tagliamonte, Improta, Polese, Umberto Improta

Luoghi citati: Napoli