M.C.Escher geometrie esemplari di Marina Verna

M.C.Escher M.C.Escher geometrie esemplari o a i o e e e Ipuzzle di Maurits Cornelis Escher, quegli straordinari incastri di uccelli, pesci, angeli o diavoli che ricoprono l'intero foglio, nascono da un interesse molto particolare per un artista: la divisione regolare del piano. Escher, pur non avendo una preparazione matematica specifica, ebbe alcune grandi intuizioni sui tre spostamenti geometrici che conservano esattamente una forma data (traslazione, rotazione, simmetria di scorrimento). Da solo, studiando diversi testi specializzati, in particolare quelli di cristallografia, trovò «le porte matematiche che davano sul giardino della divisione regolare», le aprì e pieno di curiosità esplorò i vari sentieri che gli si offrivano. Scoprì così come incastrare tra loro forme congruenti, dando loro di volta in volta la forma di animali diversi, senza riuscire a capacitarsi che la sua mente ragionasse come quella di un matematico. La storia di questo viaggio nello spazio astratto è raccontata nel bellissimo volume «Visioni della simmetria» che una matematica dell'Università di Yale, Doris Schattschneider, ha dedicato ai disegni periodici di Escher, con un'analisi meticolosa dei vari quaderni di appunti e dei progressi speculativi. Le leggi dei fenomeni che ci circondano - ordine, regolarità, ripetizioni cicliche assumevano per lui un'importanza crescente, man mano che le sue intuizioni ottenevano conferme. E la frequentazione degli scienziati gli dava di volta in volta sicurezze e nuovi spunti. I matematici sono sempre stati affascinati dai lavori di Escher: si capivano al volo perché parlavano la stessa lingua e condividevano il medesimo approccio ai problemi dello spazio. Escher chiamava le sue intuizioni «teoria profana» e procedeva nelle sue esplorazioni in maniera molto pratica: in una certa fase della sua vita, si era semplicemente costruito un paio di quadrati di legno con qualche linea dipinta e li affiancava in sequenze diverse, finché non trovava la scansione del piano che lo soddisfaceva. Più tardi, il suo interesse si spostò sui poliedri regolari e stellati, che lo portarono a costruzioni tridimensionali sempre più complesse: è leggendaria la sua scatola di latta per caramelle che aveva la forma di un icosaedro con venti facce triangolari. Doris Schattschneider, «Visioni della simmetria: I disegni periodici di M. C. Escher», Zanichelli, 348 pagine, 78 mila lire Sono spesso stati in lite fra di loro, i paleontologi. Perché ogni fossile, ogni osso fortunosamente riportato alla luce, sembrava preludere a una nuova ricostruzione della storia dell'uomo. Effettivamente alcuni casi, come quello del cosiddetto «Cranio nero del Turkana», hanno distrutto con un solo reperto ipotesi consolidate e accanitamente difese. Ma sono rarità. Da tempo non si fanno più scoperte sensazionali e gli antropologi si intendono meglio, trovando convergenze grazie ai nuovi metodi di studio - in particolare la biologia molecolare - più oggettivi e meno estemporanei. Fessuno mette più in discussione, ad esempio, che la culla dell'umanità sia l'Africa orientale, da dove la famiglia degli Ominidi è partita per la conquista della Terra. In particolare il lago Turkana, nel Nord del Kenya, è uno degli snodi di quella grande epopea. Qui, nel 1984, il giovane Richard Leakey scoprì, con la sua squadra di cacciatori di fossili, lo scheletro quasi completo di un giovane morto un milione e mezzo di anni fa. La storia del «ragazzo del Turkana» è il punto di partenza dell'ultimo libro di Leakey, «Le origini dell'uomo», un quadro considerato plausibile e con vincente del progressivo emergere di quelle qualità umane - la coscienza, la creatività e la cultura - che sono ca ratteristiche uniche della nostra specie. Richard Leakey e Roger Le wln, «Le origini dell'uomo: lo stato attuale delle ricerche e dell'interpretazione», Bom piani, 340 pagine, 38 mila lire Marina Verna

Persone citate: Doris Schattschneider, Leakey, Richard Leakey, Zanichelli

Luoghi citati: Kenya