SCRTTTRICI IN VACANZA

SCRTTTRICI ^VACANZA SCRTTTRICI ^VACANZA BIOGRAFIA La Berberova e Cajkovskij L'esistenza tutt'altro che monotona di uno degli artisti più applauditi, nell'Europa del secondo '800: è la biografia scritta da Nina Berberova sul musicista romantico Pétr Ilic Cajkovskij interrogando amici, parenti, compositori fra cui Rachmaninov: Il ragazzo di vetro (traduzione di Riccardo Mainarci, Guanda, pp. 233, Lire 35.000). Ne emerge il ritratto, per molti versi inedito, di un uomo consapevole delle proprie doti, attento e curioso delle avanguardie artistiche del suo tempo, dalla sensibilità quasi morbosa, dalla vita punteggiata di amori anche omosessuali, abitudine peraltro abbastanza diffusa fra gli intellettuali russi del tempo e presso la stessa corte dello zar che aveva avuto modo di frequentare: una vita in cui tuttavia le donne, a cominciare dal disastroso matrimonio con Antonina, proseguendo con le rotture con l'amante signora von Meck, hanno un ruolo centrale. Il talento narrativo della Berberova, che iniziò a scrivere i primi capitoli della biografia negli Anni 30, contribuisce a rendere estremamente godibile la lettura che fra l'altro documenta la morte dell'artista per colera negando il suicidio, accreditato da molti biografi del passato. Da leggere a fronte dell' «autoritratto» disegnato dadi Alexandre Orlova, attraverso il «montaggio» di lettere, diari e appunti autografi (Cajkovskij, EDT, pp. 488, L. 65.000). BARBARA PYM E FAYWBLDON Signorine ma ribelli Tornando al suo universo prediletto, fatto di cose minute, infinite tazze di tè, conversazioni sentimentali tenute da pallide signorine, Barbara Pym ci racconta l'amicizia inusuale fra Jane e Frudence (tradotto da Lidia Zazo, La Tartaruga, pp. 230, Lire 25.000): una quarantenne moglie di un curato di Oxford, vagamente malinconica ma ancora piuttosto avvenente, e una sua ex allieva, ormai di ventinove anni, «un'età spesso estrema per una donna che non sia ancora sposata». Nel mondo provinciale e francamente mediocre che l'autrice descrive con il suo consueto brio, scattano tuttavia inprevisti caratteri, ribellioni, passioni mai sopite che giungono a movimentare il tranquillo scorrere delle esistenze. Altre donne, altre amiche, questa volta meno innocue, ma combattive e indistruttibili sono al centro del romanzo di Fay Weldon Giù tra le donne (prefazione di Carlo Pagetti, La Tartaruga, pp. 260, Lire 24.000), autrice di altri fortunati romanzi sul tema della rivalità femminile come La vita e gli amori di una diavolessa reso famoso dalla versione cinematografica con Meryl Streep. Il «giù» del titolo è in polemica contrapposizione al «su» del mondo maschile, ferocemente messo a nudo con toni acidi e parodistici per far posto ad un universo «basso», quello femminile, in continua evoluzione e capace di resistere alle offese. ■DNA O'BRIEN Madre e figli in Irlanda L'emancipazione femminile passa per l'autoesilio dal paese natale: è uno dei temi cari alla scrittrice Edna O'Brien, da alcuni definita la Colette irlandese, che nel suo ultimo romanzo Le stanze dei figli (traduzione di Silvia Nono, e/o, pp. 322, Lire 25.000) racconta, lungo l'arco di una ventina d'anni, la vicenda di una giovane divorziata madre di due figli. Abbandonando la vita di provincia, l'ambiente cattolico un po' bigotto, le radici della sua terra, Neil cerca la libertà nella «swinging London» degli Anni 60 e passa da un fallimento sentimentale ad un altro. Ricerca affannosamente il rapporto con i figli, uno dei quali però morirà in un incidente; nonostante le prove cui è sottoposta, la nostalgia per la verde Irlanda, le contraddizioni di una vita nel nome dell'indipendenza personale appaiono come gli unici valori di questo romanzo che ricalca la tradizione della grande narrativa irlandese, da Wilde a Joyce. Della stessa autrice, la e/o ripropone in tascabile La ragazza dagli occhi verdi (pp. 223, Lire 14.000) scrìtto nel '62: è uno dei suoi primissimi racconti che scatenò l'ira della chiesa e della società irlandese. Anco ra una storia di due ragazze fuggite da casa in cerca di indipendenza e amore sensuale. RITORNO EP ESORDIO //pianto della Smarth Fu un caso letterario. Sulle fiumane della Grand Central Station mi sono seduta e ho pianto, titolo chilometrico per un racconto breve quanto intenso della scrittrice canadese Elisabeth Smarth: uscì in Inghilterra nel 45, in Italia fu tradotto nel '71 da Rodolfo Wilcock per II Saggiatore, ora lo ri presenta Theoria, nei piccoli «Riflessi» (pp. 142, L. 10.000). Uno struggente, salomonico Cantico della sofferenza d'amore, la voce del cuore di una donna innamorata di uno scrit tore sposato, povero e attratto dall'omoses sualità, costretta a fuggire, bersagliata dai benpensanti, lasciata incinta e sola. Ha scritto Cesare Garboli: «Amore e piacere si convertono in tormento: anche una mano d'amate infligge la distruzione e il fallo è sempre un'arma... Costruito come un solo, singolo climax, grido di estasi sessuale, che senza cambiare di volume o d'intensità, di viene grido di agonia... Riesce tuttavia a dir ci anche qualcosa di originale su problemi un tantino più quotidiani, quando alle eterne frasi d'amore bisogna aggiungere che i mancano i soldi per pagare l'affitto». Ovvero, l'humour lenisce il dolore. Un altro incendio del cuore (più leggero e fragile) in Vari gradi di infelicità (Bompiani, pp. 216, Lire 26.000), opera prima dell'americana Lucy Ellmann, un romanzo che sembra giocare con i più svariati generi letterari, dalla satira alla narrativa rosa. In un sonnolento istituto di storia dell'arte a Londra, frequentato da studentesse in cerca di avventure erotiche, piomba, come fulmine a ciel sereno, un fascinoso professore di cui tutte si innamorano dando vita ad una serie di manovre di corteggiamento e di acrobazie sentimentali descritte con grande ilarità. VON ARNIN E DE NOAPLLES Londra o Parigi, noblesse oblige Il romanzo Vera di Elizabeth von Arnin (scritto nel '21, tradotto da Mia Peluso per Mursia, pp. 287, Lire 30.000) inizia con l'incontro casuale dei due protagonisti: la ventenne Lucy, cui è appena morto il padre amatissimo, ed un signore la cui moglie è «caduta come un sasso dalla stanza più alta della casa». Questi tragici eventi avvicinano la giovane e il quarantenne fino a farli innamorare e poi sposare, ma la loro relazione si carica di ambiguità e angoscia a causa del ricordo ossessivo della prima moglie di lui, Vera, e della sua morte misteriosa. Partito da descrizioni di sapore vagamente vittoriano, il libro acquista effetti da thriller psicologico. L'autrice era cugina di Katherine Mansfield, moglie in prime nozze di un aristocratico tedesco e in seguito del fratello di Bertrand Russell, animatrice di cenacoli letterari, grande appassionata di cani. Un'altra nobildonna scrive libri: è Anna de Noailles, regina dei salotti parigini, amata da scrittori come Gide, Cocteau, D'Annunzio, musa di Proust che a lei si ispirò per il personaggio di Orfane de Guermantes. L'antico azzurro (Novecento, pp. 91, L. 15.000) è una raccolta di poesie con testo francese a fronte in cui la principessa canta la bellezza e la luce abbacinante della Sicilia in cui ricerca le tracce della Grecia classica e del mondo mediterraneo di cui è innamorata. VIAGGIATRICI Vecchio West, montagne e pianure Un paesaggio drammatico con montagne altissime di tre-quattromila metri, grandi valli aride, deserti d'alta quota, dove la vita selvaggia è così abbondante che gli animali sngEdTgddsvAt «Ai La violenza come parte ineliminabile della natura umana, l'altra faccia dell'amore, ad esso strettamente legata. E' quanto racconta nei suoi romanzi l'americana Joyce Carol Oates come in questa Un'educazione sentimentale (una riproposta e/o, pp. 120, Lire 12.000). Due adolescenti circondati da adulti insensibili: un amore impacciato, a tratti protettivo, ma anche brutale, si consuma in estate su una scogliera, tragicamente. Altri due ragazzi, un fratello e una sorella, sono i protagonisti, insieme ai genitori, lei pediatra, lui scultore, del romanzo di Roseleen Brown Prima e dopo tradotto da Anna Nadotti e Fausto Galuzzi (Baldini e Castoldi, pp. 365, L. 25.000). E' un thriller psicologico che si carica di violenza nel momento in cui, nella vita serena della famiglia, giunge la notizia che il figlio sedicenne Jacob è accusato di aver brutalmente ucciso una compagna di liceo. Il ragazzo fugge, la madre è incredula, il padre non vuol sapere, la sorella è piena di dubbi, la loro esistenza è completamente sconvolta. I primi amori, la becera repressione sessuale a scuola dalle suore, le nefandezze degli adulti, un'avventurosa fuga da casa: sono gli ingredienti del secondo romanzo della trentenne Rossana Campo, Il pieno di Il super. (Feltrinelli, pp. 141, L. 20.000). Un ' gruppo di amiche adolescenti, la Dani, la Michi, la Cabri, la Silvia Padella: lei ha la fortuna di avere due genitori che lavorano sempre fuori casa, lui camionista lei parrucchiera, e che quindi lasciano la casa Ubera, una casa dove si viene a conoscenza di quanto c'è di più interessante nella vita. AMERICA JAZZ E SENEGAL I sono molto più numerosi degli esseri umani. E' lo Wyoming, in indiano la terra delle grandi pianure, dove l'americana Gretel Ehrlich ha vissuto a lungo e al quale ha dedicato L'incanto degli spazi aperti (La Tartaruga, pp. 172, L. 22.000), romanzo di geografia, viaggi e avventure. La stessa casa editrice propone Niente da dichiarare (pp. 252, Lire 24.000), il diario di viaggio di Mary Morris, che si è stancata della vita di New York e si dirìge verso Sud, attraverso gli Stati del Centro America, dalle spiagge caraibiche al Guatemala, dai vulcani del Nicaragua al Messico degli Aztechi, fra i colorì del deserto, gli incontri nella guerriglia e nella giungla, la miseria della gente, la bellezza del paesaggio. EROTICA - ESOTICA 'arter e Desai, opposti fuochi «Abitavo in alto, in un attico. Ero appesa soira l'estate come se il mio attico fosse stato la navicella di una mongolfiera. Londra si stendeva sotto di me con le gambe spalancate; era una puttana abbastanza accomodante da trovare un posto per noi nei suoi abbracci, anche se amarla era così costoso». E' l'avvio di uno dei racconti di Angela Carter riuniti nel volume Fuochi d'artificio (Marcos y Marcos, traduzione di Sara Caraffini, pp. 150, L. 18.000). Fra androgini che lavorano a maglia, rapporti quasi incestuosi fra fratello e sorella, donne in vendita, l'erotismo e la violenza sono gli ingredienti principali del libro che ha per protagoniste le donne, alternativamente vittime e carnefici, sempre consapevoli dell'inutilità di ogni idealismo. Un'anziana signora si ritira a vivere solitaria in una casa ai piedi dell'Himalaya, ma l'arrivo di una selvaggia nipotina e di una vecchia amica d'infanzia la costringono ad uscire dal suo sdegnoso isolamento, a rompere il suo precario equilibrio interiore, a rivedere le sue certezze. E' il romanzo della maggior scrittrice indiana contemporanea Anita Desai, dal titolo Fuoco sulla montagna (tradotto da Marina Premoli, Donzelli, pp. 150, Lire 26.000). Un'India non scontata né da cartolina che tenta di liberarsi dagli stereotipi di una tradizione millenaria. ADOLESCENTI Violenze, amori e chiacchiere // colore della scrittura L'America di colore ai tempi della grande depressione, l'America del jazz e del razzismo è l'ambiente in cui si svolge la storia del violento triangolo amoroso narrata in Jazz dalla scrittrice nera Toni Morrison (Frassinelli, pp. 238, Lire 28.500). I protagonisti hanno un passato di sofferenze alle spalle e conducono un'esistenza altrettanto drammatica: lui è un commerciante cinquantenne che uccide la giovanissima amante; la moglie, ai funerali della ragazza, cerca di sfregiarne il cadavere. Attorno si muove un mondo fatto di soprusi e disordini razziali, di schiere di emigranti giunti da campagne poverissime, sul quale tuttavia la presenza magica della grande città, simbolo di libertà e benessere, dà spazio e voce ad un barlume di ottimismo. Un'altra scrittrice di colore è Marie Ndiaye, di padre senegalese e madre francese, che nel libro In famiglia (Anabasi, pp. 301, Lire 27.000), scritto come un romanzo picaresco, racconta le peripezie, in parte reali, in parte fantastiche, della giovane Fanny, perennemente in viaggio da un paese all'altro con una valigia malandata, su camion, pullman e tram sgangherati. Fanny è malvoluta da tutti, viaggia per capire il perché della sua emarginazione, senza mai abbattersi, animata da una speranza e un'innocenza che sono la sua sola forza. A CURA DI Maria Laura Della Croce