LA MALIARDA

LA MALIARDA LA MALIARDA Una donna nata dal mare in una notte di luna Scritto nel '51, «per guadagnare un po' di soldi » i » mente le scale fino alla porta su cui era scritto: Cosimo Ballestreri, Antonio aveva bussato così piano per tema d'attirar l'attenzione d'un qualsiasi inquilino ancora sveglio, che nessuno aveva potuto udire il suo leggero toc toc. C'era soltanto, nel buio delle scale, una lampadina a carbone, e mentre Antonio dopo aver ripetuto un poco più forte il suo toc toc alla porta continuava a tenervi appoggiato l'orecchio, fu in quell'attimo di sospensione che il vasto e velato respiro del mare, che faceva rotolare remota la ghiaia sulla spiaggia, unito al respiro fitto fitto di Teresina, rese ad Antonio così insostenibile il silenzio, da indurlo a dare due solenni colpi all'uscio con la palma distesa. indotto a mormorare posando il bicchiere ed alzandosi: «Ma è quel matto d'Antonio che arriva davvero per combinare l'affare, to'! Bisogna proprio esser matti, a quest'ora!». Difficile è stabilire sopra la terra se uno matto lo è, o non lo è. Ma è un fatto che finalmente Antonio, ancora con l'orecchio appiccicato alla porta, udendo alfine un lieve scalpiccio di ciabatte e una tossetta secca oltre lo spessore del legno, come se all'improvviso gli si fosse slargato il petto nell'udir quei rumori, richiudendo e riaprendo le labbra finallora rimastegli dischiuse nella tensione dell'attesa, avesse alfine potuto rispondere alla vocetta catarrosa che gli diceva: «Vengo!»: «Ma sì, apri, son io: sono il tuo amico Antonio». E' un fatto, così com'è anche un fatto che un istante dopo Antonio, battendogli il cuore nel petto, avesse sentito vicinissimo nella serratura il rumore più forte, e, d'improvviso avesse visto davanti a sé con una candela in mano - ma Dio quanto invecchiato! - il suo amico Cosimo che aveva aperto la porta. «Antonio!», fece Cosimo. «Ballestreri!», fece Antonio. Due schiaffi giù per le scale Svolazzarono per le scale gli echi di quei due schiaffi, ma è certo che di sulla terrazza Cosimo mai sarebbe disceso ad aprire, se appunto la lontana eco ovattata di quegli schiaffi, mentre lui stava castamente portando alle labbra il bicchiere nel plenilunio, non l'avesse Si abbracciarono entrambi con un braccio solo (Cosimo perché reggeva ancora con l'altra mano la candela, Antonio perché stringeva ancora quella pelosa e palpitante di Teresa), e siccome sul pianerottolo continuava ad esserci soltanto la lampadina a carbone, cui ben poco aggiungeva il lucignolo della candela, fu soltanto nella luce vivida della stanza buona, dove Cosimo soffiando sulla candela aveva condotto il suo ospite, che a bruciapelo e pieno di sorpresa s'era accorto di lei, di Teresina. Quegli occhi aghi pungenti «E quella?», fece diventando subito serio e quasi gelato, e come per chissà quale oscuro trasalimento o presentimento. Rimase un istante a fissare quella specie di barbabietola che, anche lei, lo fissava con occhietti nerissimi e pungenti come due aghi, e non resistendo a quello sguardo che lo metteva in un imbarazzo indicibile, ripetè con piglio più fermamente interrogativo ad Antonio: «E quella?».

Persone citate: Ballestreri, Cosimo Ballestreri