Scarcerato l'ex vicesindaco pds

Ivrea: le indagini sui 5 politici accusati di aver preso tangenti dalla Coopsette Ivrea: le indagini sui 5 politici accusati di aver preso tangenti dalla Coopsette Scarcerato l'ex vicesindaco pds Gli inquisiti si dimettono per tornare in libertà Primi responsi dopo gli interrogatori dei cinque politici eporediesi, arrestati mercoledì con l'accusa di aver preso tangenti dalla Coopsette per la costruzione di un parcheggio multipiano. Graziano Cimadom, pds, vicesindaco fino al novembre scorso e che solo tre mesi fa si era dimesso dall'incarico di consigliere comunale, è tornato in libertà. Davanti al gip De Marchi e alla collaboratrice Chiappino, si è proclamato estraneo agli episodi di corruzione imputatigli dal procuratore Tinti. A vantaggio di Cimadom, assistito dai legali Macchia e Campanale, ha giocato il fatto di non fare più parte dell'amministrazione cittadina. Per i magistrati cadrebbe la possibilità di continuazione nei reati contestati: in pratica, non può danneggiare in alcun modo l'ambiente comunale. In seguito a questo provvedimento, anche l'ex sindaco Roberto Fogu e l'ex assessore ai Servizi Tecnici Sabino Sfrecola, entrambi socialisti, hanno manifestato l'intenzione di dimet¬ tersi dal Consiglio comunale. Una decisione, questa, appoggiata dal legale, avvocato D'Alessandro, e che potrebbe incontrare il favore dei giudici. Più difficile, invece, l'approvazione da parte dell'opinione pubblica: le dimissioni dei due consiglieri vengono interpretate come un'ammissione di colpevolezza. Sulla loro posizione il gip deciderà lunedì mattina. Fogu, per ora, resta in carcere; a Sfrecola, invece, sono stati concessi gli arresti domiciliari per motivi di salute. Tutti e due, interrogati ieri mattina, negano comunque ogni addebito. Resta ancora in cella anche il capogruppo del pds Aldo Cecone, assessore all'Urbanistica nel periodo della progettazione del parcheggio. Davanti ai giudici, Cecone ha ribadito la sua inno¬ cenza. «Oggi valuterà come comportarsi - spiegano i colleghi di partito -. Sta a lui decidere se rassegnare o meno le dimissioni». Lunedì sarà chiarita anche la posizione di Dario Omenetto, ex responsabile di zona della Coopsette, l'impresa di costruzione emiliana che si era aggiudicata l'appalto per l'«Autosilo» di corso Garibaldi e altri importanti lavori nell'edilizia cittadina. Omenetto, difeso dall'avvocato Benni, è accusato di aver versato e promesso tangenti per conto della Coopsette, sia al capo dell'ufficio tecnico De Scalzi che agli amministratori comunali. «E' un'inchiesta complessa - dice il gip Antonio De Marchi -. Se le imprese pagavano i funzionari del Comune, erano comunque gli assessori a firmare le delibere». L'ultimo atto dell'operazione «Mani pulite», intanto, ha gettato lo scompiglio in città. Sul sindaco Alberto Stratta piovono richieste di scioglimento del Consiglio e di nuove elezioni. Mauro Revello Sopra Dario Omenetto e di fianco Graziano 4 Cimadom Sopra Dario Omenetto e di fianco Graziano 4 Cimadom

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