Baggio mai più a centrocampo di Fabio Vergnano

La Juve mette da parte gli equivoci (e anche la partenza di Casiraghi dà maggior serenità all'ambiente) La Juve mette da parte gli equivoci (e anche la partenza di Casiraghi dà maggior serenità all'ambiente) Baggio mai più a centrocampo Trap e Agnelli d'accordo: basta esperimenti VILLAR PEROSA DAL NOSTRO INVIATO Alle 8,30 di ieri Trapattoni ha ricevuto una telefonata importante. «Pronto, sono Agnelli». Un risveglio con una raffica di domande per il Trap, abituato da sempre a soddisfare ogni curiosità dell'Avvocato che aveva visto la partita contro il Southampton in tv, ma voleva altri dettagli. Così per dieci minuti il tecnico ha spiegato al tifoso juventino più illustre cosa va e cosa invece non funziona ancora. Racconta Trapattoni: «Come me anche lui era contento a metà, perché l'altra sera dice di aver visto cose buone e altre meno. Abbiamo discusso di tante cose e alla fine ci siamo trovati d'accordo. Anche sul fatto che Roberto Baggio arretrato deve restare un esperimento». La prossima sarà una stagione particolare: cosa voleva dire l'Avvocato con questa frase sibillina? Per il Giuan è tutto chiaro: «Mi ha spiegato che secondo lui sarà un anno particolare perché il Milan senza olandesi si è indebolito, mentre noi siamo cresciuti. E' vero: senza parlare di scudetto, diciamo che possiamo battere lo scetticismo che ancora ci circonda». Con Agnelli è stato affrontato anche il tema della cessione di Casiraghi. Una cessione inevitabile, secondo il tecnico, perché l'attaccante era diventato una specie di fardello troppo pesante da portare. Così, dopo Platt, un altro campione lascia la Juve e ora Trapattoni rischia di diventare un mangia nazionali. Un'accusa che l'allenatore non accetta: «Per entrambi si trattava di situazioni simili. Platt non mi serviva, Casiraghi pure. La trattativa con la Lazio s'era iniziata in maggio. Con il giocatore sono sempre stato chiaro, spiegandogli le difficoltà che avrei incontrato ad utilizzarlo. Lui mi ha fatto capire che avrebbe voluto giocare, anche per salvare il posto in Nazionale. Adesso credo che siamo tutti contenti». In effetti da ieri si respira aria nuova in casa Juve, come in casa del ragionier Rossi dopo le pulizie di primavera. Così il progetto Juve va avanti senza contrattempi, dopo che anche l'ultimo motivo di polemiche è stato rimosso. E Trapattoni, che ieri ha portato la squadra a Villar Perosa per un allenamento lontano dalla curiosità dei tifosi, si stropiccia la mani come chi sa di aver concluso un buon affare e può confermare che la Juve ormai è fatta, a parte quei piccoli correttivi che si renderanno necessari (non arriverà nessuno straniero in aggiunta). Quindi, avanti con il 3-4-3, per esaltare le qualità del trio Moeller-Vialli-Baggio. Un assetto che garantisce agli attac¬ canti di non dover ripiegare e di poter sfruttare tutto il proprio potenziale. Quindi ancora e sempre Fortunato esterno sinistro, mentre sulla destra potranno alternarsi Torricelli, Francesconi o anche Di Canio, quando la squadra avrà bisogno di un puntello esterno di fantasia, fermo restando che l'equilibrio, pane quotidiano del Trap, deve sempre essere ricettato. Ma ora, partito Casiraghi, Vialli si trova di fronte a responsabilità precise. Il Gianluca ha cominciato alla grande e Trapattoni ha quasi paura di spremerlo troppo: «A SaintVincent, se la partita non si fosse messa male, gli avrei risparmiato un tempo. Non vorrei che arrivasse già stanco agli appuntamenti che contano. E va benissimo anche Moeller, anche se i compagni dovrebbero servirlo di più». Intanto stasera la Juve torna a Saint-Vincent per la seconda partita del «Baretti». Avversario il Cagliari, in un interessante anticipo di serie A. Non ci sarà Julio Cesar (botta ad un piede), che verrà sostituito da Carrera. Quindi alle 20,30 (diretta tv su Raiuno) andranno in campo: Peruzzi; Porrini, Fortunato; Conte, Kohler, Carrera; Torricelli, D. Baggio, Vialli, R. Baggio, Moeller. Fabio Vergnano Lunga telefonata dell'Avvocato al tecnico per chiarire i problemi Per Trapattoni (a fianco) la cessione di Casiraghi era inevitabile Per Robi Baggio al Trofeo Baretti l'ennesima prodezza su punizione

Luoghi citati: Lazio, Saint-vincent, Villar Perosa