Uno Statuto per i contribuenti

Uno Statuto per i contribuenti Uno Statuto per i contribuenti Piro: elimineremo le tasse-bis Segni: cittadini troppo torchiati ROMA. Tiro incrociato sulle «Stato-tassatore». Mentre la commissione Finanze approvava un disegno di legge delega sulla semplificazione tributaria che, tra l'altro, eliminava l'ipotesi di addizionale Irpef prevista per il '94 a vantaggio delle casse dei municipi italiani, il leader referendario, Mario Segni, scendeva in campo con una delle sue rare dichiarazioni in materia economica. Per Segni «il nostro Paese ha un primato mondiale: accorpiamo tre caratteristiche, una pressione ficale altissima (una volta e mezzo quella degli Stati Uniti), servizi pessimi e deficit pubblico spaventoso. Dobbiamo avere il coraggio di dire che il fisco non deve chiedere una lira di più ai cittadini». Ma cos'è accaduto, ieri, in commissione Finanze per far sì che decadesse la minacciosa addizionale Irpef? Il firmatario dell'emendamento è Franco Piro, deputato psi, che è anche relatore della legge sulla semplificazione tributaria. Onorevole, l'addizionale Irpef è realmente un rischio scongiurato? «Attualmente i Comuni hanno già il diritto di riscuotere l'Ici, che è una sorta di tassa patrimoniale sul reddito teorico della proprietà immobiliare. Ebbene, se c'è l'Ici, non è giusto che ci sia anche un'addizionale sul reddito complessivo. Per questa ragione ho presentato l'emendamento, e per questa ragione è stato accolto». Ma come mai il governo non ci ha pensato da solo? «Ma noi abbiamo appunto il compito di confezionare per il governo una legge-delega che lo guidi verso la semplificazione tributaria. Ieri abbiamo varato un'ipotesi di codice tributario con cui alla fine del '95 si dovrà giungere a promulgare una sola legge tributaria all'anno, che accompagnerà la legge finanziaria per cambiare la struttura stessa del sistema fiscale ed evitare duplicazioni ed accavallamenti». Ci faccia qualche esempio. «Uno è appunto l'accavallamento logico tra lei e Irpef. Ma ce ne sono molte altre, che andranno sanate nel quadro dei principi dettati dallo Statuto dei diritti del contribuente». Di che si tratta? «Il principio è quello di semplificare il rapporto tra l'amministrazione tributaria e i cittadini. Per esempio si introduce il concetto della difesa del cittadino dalle norme poco chiare, e del diritto di chiedere chiarimenti al ministero. Una serie di errori formali non saranno più sanzionabili, verrà ammessa, in alcuni casi, una eventuale, comprensibile "ignoranza" della norma fiscale». Tutto qui? «Non è poco. Ma ci sono molte altre norme. Per esempio il diritto alla riservatezza sui dati non ancora oggetto di un accertamento fiscale definitivo: prima di dare dell'evasore a qualcuno, l'amministrazione dovrà essere ben certa che lo sia davvero», [s. luci

Persone citate: Franco Piro, Mario Segni

Luoghi citati: Roma, Stati Uniti