Spunta re David fra Israele e gli Hezbollah di Aldo Baquis

Spunta re David fra Israele e gli Hezbollah Clamoroso ritrovamento archeologico sul confine rovente con il Libano: merito del professor Biran, 83 anni Spunta re David fra Israele e gli Hezbollah Per la prima volta un documento storico conferma i nomi della Bibbia fri TEL AVIV I N brivido di emozione è 1 passato tra gli archeologi I I israeliani: per la prima I volta uno di loro - il prof. Avraham Biran, 83 anni - è riuscito a trovare un documento storico relativo a personaggi menzionati nella Bibbia. A Tel Dan, a poche centinaia di metri dal confine con il Libano - mentre tutti gli occhi erano puntati al montare della tensione tra le forze armate israeliane e i guerriglieri sciiti Hezbollah - Biran ha dissepolto i resti di una stele di basalto sulla quale appariva un testo di 13 righe con chiari riferimenti alla «casa di re David» («Beit-David»), al «re di Israele» e ai duri combattimenti che nel IX secolo a. C. insanguinarono questa regione compresa tra Israele, Libano e Siria. «Mai prima d'ora - ha detto Benyamin Mazar, decano degli archeologi israeliani - avevamo trovato una citazione qualsiasi della dinastia di re David, se non nel testo biblico». La stele fu probabilmente eretta da Ben-Hadad, re di Aram (Siria), dopo aver sopraffatto le città israelite di Ijon e Dan. In un'intervista al Jerusalem Post, Biran non ha voluto rivelare l'intero contenuto del testo, ma ha precisato che vi si menziona Hadad, la divinità aramaica delle bufere e della guerra, e si usa il verbo «investire» a proposito di città distrutte «da un'imponente forza militare, composta da migliaia di cavalli e carri». Sulla base di questi e altri elementi, Biran è giunto alla conclusione che il testo si riferisce a una fase delle guerre tra il regno di Giudea (nella zona di Gerusalemme, dove vivevano le tribù di Giuda e Beniamino) e quello di Israele (in Samaria, dove risiedevano le rimanenti dieci tribù). Il «re di Israele» citato nella stele sarebbe dunque Baasa, mentre il discendente della «casa di re Davide» è identificato come il re della Giudea, cioè Asa. Secondo il racconto biblico, dovendo resistere a un'aggressione di Baasa, Asa fece pervenire a Ben-Hadad, re di Aram, «tutto l'oro e l'argento» che aveva potuto trovare nel Tempio di Gerusalemme e nel palazzo reale. Doveva essere un dono molto cospicuo perché, aggiunge la Bibbia, il siriano Ben-Hadad annullò all'improvviso la sua alleanza con il regno di Israele e ordinò un attacco frontale contro le roccaforti israelite di Ijon e Dan. In seguito alla smagliante vittoria militare, il re di Aram fece erigere a Tel Dan la stele in lingua aramaica giunta ai nostri giorni. Secondo Biran è significativo anche il fatto che la rottura della stele appaia intenzionale. Non è escluso che a ordinare la sua demolizione sia stato - 30 anni dopo la bruciante sconfitta - un altro re di Israele, Achab, che riuscì a sgominare gli eserciti di Aram sulle alture del Golan. Il frammento della stele fu poi recuperato e usato come una normale pietra da pavimentazione. Ricordando questi episodi, il Jerusalem Post rileva una possibile lezione per i leader di oggi. Nella vittoria^ scrive, Achab fu magnanimo: risparmiò la vita del re di Aram, e consentì così di normalizzare le relazioni con i vicini siriani e di rilanciare i traffici commerciali. Le 13 righe in lingua aramaica si sono rivelate particolarmente eccitanti anche per i linguisti: le lettere ricordano molto da vicino quelle dell'antico ebraico e posso¬ no essere decifrate senza difficoltà. Le parole sono nitidamente separate ma con un'eccezione: quel «Beit-David», casa di re Davide, che è scritto attaccato, come a sottolineare la prominenza di quella dinastia negli affari politici dell'epoca. A quanto risulta, sono solo una dozzina le iscrizioni in aramaico antecedenti al VI secolo a. C. scoperte finora. A sottolineare la eccezionalità del ritrovamento, gli archeologi israeliani ricordano che l'unica iscrizione reale apparentabile a quella rinvenuta a Tel Dan fu scoperta oltre cent'anni fa, in territorio giordano. Si tratta della stele di Mesha, re di Moab, in cui si racconta come quel popolo riuscì ad affrancarsi dalla dominazione degli israeliti. Impegnato da 27 anni negli scavi a Tel Dan, Biran ha detto di non disperare di potere un giorno trovare le parti mancanti del prezioso documento. Aldo Baquis Tredici righe di testo in lingua aramaica: raccontano i conflitti del IX secolo a. C La statua di re David, eseguita da un discepolo di Benedetto Antelami per la facciata della cattedrale di Fidenza