Alassio si riveste il partito del bikini

L'estate in Liguria: solo in 50 al corteo contro l'ordinanza del sindaco leghista, tutti in maglietta L'estate in Liguria: solo in 50 al corteo contro l'ordinanza del sindaco leghista, tutti in maglietta Alessio, si riveste il partito del bikini Fallisce la marcia anti-divieti ALASSIO DAL NOSTRO INVIATO «Avanti, mettetevi tutti dietro di me». Il pullman s'è fermato, la gente s'accalca attorno ai giardini e il vigile si gratta la testa. Venite a vedere quel che resta della dolce vita. Dal lungomare accorrono i paparazzi, e qui davanti le macchine cominciano a strombazzare, la nonna si alza dalla panchina. «Avanti», urla Fabio Marega al megafono, «prendete i cartelli». Al bar Talmone, anche Gigi Mersico esce fra i tavolini per guardare meglio, la cicca di sigaretta in bocca e la pancia in fuori. Che succede, che succede. Qualche colpo di clacson, qualche urlo, un piccolo coro. La dolce vita, oggi, è senza silenzi, senza lentezze. Nel mare schizza un motoscafo, il sole scende e tre giapponesi scapicollano nella piazza con i microfoni e le telecamere che pesano più di loro. Chissà che succede, adesso. «Bikini, bikini», urlano i bimbi in braccio a mamma e papà. Nell'Italia che cambia, anche l'estate ha una faccia nuova, come se pure le vacanze dovessero segnare le tappe di questa rivoluzione infinita. Guardate Alassio, il golfo e il mare. La crisi («il turismo alto se ne va, quello basso non viene più»), le speranze. Poi, quando mancano cinque minuti alle sei della sera, i paparazzi slambano attorno a un gruppo di famiglia, tutti in maglietta bianca, cartelli che inneggiano a Di Pietro e ai bikini, e bandiere gialle. Oggi, la dolce vita dev'essere tutta qui. Il muretto sta proprio dall'altra parte della piazza, nella vetrina dell'ufficio viaggi Benino ci sono le foto delle miss, con le gambe accavallate, le cosce lunghe, facce che sorridono, mamme che tripudiano. Ma non si ferma nessuno lì davanti. Fotografi e giapponesi, alle sei della sera, rincorrono un gruppo di manifestanti che protestano contro il divieto al bikini. «Vietato vietare», hanno scritto sulle magliette e sui cartelli. E poi, siccome tutto fa pubblicità e la pubblicità è l'anima del commercio, c'è pure il nome del Villaggio turistico che ha organizzato il corteo. Il sindaco leghista di Alassio, Roberto Avogadro, non si fa neanche vedere. Quel che doveva dire l'ha già detto: «Non hanno capito il significato dell'ordinanza. Non è bacchettona, non è moralista. L'abbiamo fatta solo per mettere un po' d'ordine e riqualificare il nostro turismo». Ma che importa. Più che l'ordinanza dev'essere qualcos'altro che muove questo gruppo di nostalgici. «Il tanga è nato ad Alassio», protesta Carlo Tomagnini, assessore al turismo della provincia, «sul muretto sfilavano le ragazze seminude. La verità è che le ordinanze reprimono chi vuole divertirsi». Chissà. Alle sei della sera, il gruppo si muove, da piazza dei Partigiani. «Dai, ragazzi, dai», urla Fabio Marega, «venite di qua, dietro di me». I cartelli si agitano. «La Lega non lega le idee. Perché lega i bikini?». «Viva Di Pietro, arrestali tutti!». «Bikini sì, tangenti no». «Un bikini al giorno leva Avogadro di torno». Qualche giovanotto, qualche genitore, molte ragazzine, ma tutte in maglietta. Primo spettatore: «Belin, dove sono le donne nude?» Secondo spettatore: «Ma perché non sfilate in topless?». La dolce vita può diventare anche avanspettacolo. E poi, quanti sono dietro i cartelli? «Li ho contati, sono 49», dice Ugo Filipello, turista, da Torino. Più o meno dev'essere vero. «E i vigili dovevano multarli, perché hanno calpestato le aiuole». Renato Tollini, commerciante: «Questa è una pagliacciata. Hanno soltanto sporcato le strade». Il corteo va, sul lungomare, e per terra restano centinaia di volantini. «Venerdì 6 agosto grande movimentazione apolitica dei turisti della riviera ligure contro tutti i divieti che affliggono il turismo». E' una protesta da vacanza, signore abbronzate, ragazzine pronte per la sera, papà in calzoncini. E Marega adesso raduna di nuovo il gruppo, «forza, toglietevi le maglie», grida al megafono. Il pubblico si accalca, festoso. E il Marega comincia ad esagerare: «Toglietevi i bikini, via i bikini». Dal pubblico: «sìììì». Le ragazze, però, non gli danno retta. Via solo le magliette. Può bastare. E i paparazzi si scatenano, i giapponesi anche. Ce n'è uno che si agita con un microfono che è più grande di lui. Mentre il comandante dei vigili, Tindaro Taranto, rassicura tutti: «Niente multe, per. quest'occasione abbiamo fatto una deroga». Un pezzo di Alassio s'è radunato qui. Un po' di goliardia, un po' di protesta. I divieti restano. Quello per i bikini (che non si possono indossare nelle vie del centro), quello per i saccopelisti, che non possono dormire dove gli pare, sulle panchine e nei giardini, e quello per i cani, che non possono andarsene in giro senza museruole e guinzagli. Poi ci sono i divieti decisi da Paolo Meneghetti, comandante dell'Ufficio Locale Marittimo. Non si può giocare a palla nelle spiagge, non si può fare pubblicità fonica, e neppure disturbare con le radioline i vicini di ombrellone, e non si può più pescare con la canna lungo il molo. Così, succede che il torneo di calcetto organizzato ai Bagni Lena dall'ex sindaco psi Domenico Giraldi venga interrotto sul più bello, prima della finale, da due vigili che si presentano in spiaggia in costume da bagno. O può succedere che per un altro torneo dedicato ai bambini, quello dei castelli di sabbia, qualche buontempone telefoni in Comune all'ufficio urbanistico per chiedere se ci vuole il permesso. Certo che no. Ma in vacanza si può scherzare. Anche la marcia, alla fine, dev'essere uno scherzo. Niente di più, forse. I bagnanti mettono appena il naso fuori dalle spiagge, salutano e sorridono. Restano i paparazzi dietro al corteo, per rincorrere Marisa, la brunetta con il bikini verde. Chissà che non salti fuori qualcosa, stasera. Pierangelo Sapegno «3 4*' I cartelli e gli slogan inneggiano anche al giudice Di Pietro Ma la manifestazione resta tiepida e pudica I nostalgici protestano «Oggi niente topless Pensare che il tanga era nato proprio qui» Un momento del corteo a cui Ieri ha preso parte solo una cinquantina di persone Qui accanto il sindaco leghista di Alassio, Roberto Avogadro che con la sua ordinanza ha vietato il bikini in centro

Luoghi citati: Alassio, Italia, Liguria, Torino