Ci fu una «talpa» per Villa Blanc

Ci fu una «talpa» per Villa Blanc Arresti domiciliari per Sisinni, Zurli, D'Alessio. Ancora latitante Pulcini Ci fu una «talpa» per Villa Blanc Ilpm: qualcuno suggerì la compravendita fittizia ROMA. C'era una talpa nella brutta storia di Villa Blanc. Una «mente politica» che, conoscendo l'intenzione del ministero di esercitare il diritto di prelazione sul complesso liberty in via Nomentana, ha architettato la compravendita fittizia fra Sogene e Lases che ha fatto lievitare il prezzo del complesso a 23 miliardi più Iva. Favorendo la società venditrice, indebitata per molti miliardi. Il sostituto procuratore Pietro Giordano sarebbe arrivato a questa conclusione dopo gli interrogatori dei tre nuovi arrestati, il direttore dei Beni culturali Sisinni, il Soprintendente per i Beni architettonici e ambientali Francesco Zurli e Mirella D'Alessi, la casalinga intestataria della Lases, ai quali sono stati concessi gli arresti domiciliari. Resta invece in carcere Ottorino Schivardi, socio fondatore della stessa società, arrestato giovedì sulla sua barca a Porto Rotondo, in Sardegna. La stessa zona in cui i carabinieri cercano il costruttore romano Antonio Pulcini, del giro del de Vittorio Sbardella, parente della D'Alessio e ancora latitante. Tutti accusati di peculato e falso ideologico. «Voglio strizzarli finché non schizza fuori il nome di chi ha organizzato questo affare», ha detto Giordano. L'ipotesi del magistrato è che la scelta di esercitare la prelazione sarebbe stata fatta d'accordo con Sogene (la venditrice) e Lases (l'acquirente fittizia) per favorire la Sogene, la ex Immobiliare Roma di Michele Sindona indebitata anche con lo Stato. La convizione di Giordano si basa su un elemento nuovo: cinque giorni prima che il decreto di prelazione fosse firmato, il 2 ottobre '92, il vincolo storico archeologico fu esteso dal solo villino liberty al parco intorno, che in questo modo sa¬ rebbe rientrato nel piano di acquisto. Ieri mattina, l'interrogatorio di Nicola Grieco, il liquidatore della Sogene, avrebbe confermato l'ipotesi. Intanto il ministro della Difesa Fabio Fabbri ha ribadito la sua disponibilità a cercare «una soluzione alternativa in vista del possibile trasferimento del Circolo ufficiali da Palazzo Barberini ad altra sede idonea». Una speranza che si apre per la Galleria d'Arte antica, che rischiava di finire in fumo con l'esplosione dell'anatre di Villa Blanc. Ma anche l'ammissione della reale possibilità di trasferire il Circolo Ufficiali con un semplice atto amministrativo del ministro, che fa cadere le accuse di falso ideologico ipotizzate in un primo momento dai magistrati. La permanenza del Circolo Ufficiali a Palazzo Barberini non è dunque vincolata da una legge. [m. g. b.]

Luoghi citati: Roma, Sardegna