Slitta la tassa sul medico esentati i morti (non tutti) di Maria Corbi

Gli eredi dei defunti in luglio e agosto dovranno versare le 85 mila lire, salvo altre sorprese Gli eredi dei defunti in luglio e agosto dovranno versare le 85 mila lire, salvo altre sorprese Slitta la tassa sul medico esentati i morti (non tutti) ROMA. Si avranno 15 giorni in più per mettersi in regola con il pagamento delle 85 mila lire per il medico di famiglia. I defunti sono stati esentati. Ma non tutti. Gli eredi delle persone morte a luglio e agosto potrebbero essere costretti al versamento del ticket visto che questo si deve in base al reddito 1992 e al nucleo familiare al 1° luglio '93. Un dubbio che si aggiunge ai molti altri che già hanno caratterizzato fino ad oggi la vicenda. Come si dovranno comportare le famiglie di chi è morto nei due mesi in cui si devono effettuare i pagamenti, luglio e agosto? Oltre al dolore recente per la perdita di un familiare dovranno anche versare nelle casse della Sanità il ticket? Ancora non è chiaro, ma non è da escludere. E questo «giallo» nonostante la linea politica del governo sembrasse ormai chiara: «I morti non dovranno pagare». Impossibile avere chiarimenti dalla Garavaglia che ieri pomeriggio appena terminato il Consiglio dei ministri se ne è andata, senza passare in sala Stampa, dall'uscita sul retro di Palazzo Chigi. Il ministro non era d'accordo, aveva dichiarato: «I morti del 1993 nel 1992 erano vivi e vegeti e hanno usufruito del medico di famiglia; è giusto quindi che sia previsto il pagamento anche per loro». Il compito di informare la stampa sulle decisioni prese dal governo per la tassa sul medico di base è stato lasciato al ministro dell'Ambiente Valdo Spini. Una nuova «gaffe», dunque, a meno che non venga disposto diversamente con il decreto interministeriale in preparazione dai tecnici della Sanità e delle Finanze che modifica il precedente provvedimento di giugno sull'individuazione del nucleo familiare ai fini del versamento della tassa. L'ultimo atto della discussione sul ticket, che si è con¬ sumata ieri a Palazzo Chigi, doveva, nelle intenzione del governo, mettere la parola fine alle polemiche. Ma così non sarà. E' rimasta inascoltata infatti la volontà del Senato che martedì con un ordine del giorno aveva chiesto la sospensione della tassa fino a fine ottobre, quando con la discussione della Finanziaria si sarebbe potuto trovare insieme alle Regioni le risorse sostitutive al gettito previsto dall'imposta sul medico di famiglia, circa 1258 miliardi. Unica concessione, per rimediare agli ordini e ai contrordini che si sono abbattuti in questi giorni sui contri¬ buenti, lo slittamento di 15 giorni. Proroga che è stata decisa dal ministro della Sanità Maria Pia Garavaglia, accogliendo l'indicazione della presidenza del Consiglio. E non si è dato peso nemmeno all'indicazione dei 250 deputati che giovedì avevano invitato con una lettera il ministro della Sanità e il governo a seguire l'indicazione uscita da palazzo Madama. In sostanza si chiedeva «di eliminare una tassa ingiusta e ripudiata dall'opinione pubblica». Stessa posizione della Cgil, che ieri ha commentato: «Salvati i morti, il ministro della Sanità e il governo perseverano contro i vivi. I medici non vogliono diventare il parafulmine delle giuste ire dei cittadini di fronte agli iniqui balzelli sulla salute ed alle incongruenze ed inefficienze del sistema sanitario». Ma vista la disastrata situazione delle finanze pubbliche il Consiglio dei ministri, per quanto impopolare possa essere questa misura fiscale, non se l'è sentita di aprire un buco da 1200 miliardi nel bilancio. Rimane la possibilità - per chi proprio non se la sente di sottostare a questo balzello di astenersi dal pagamento. Si decadrà dal diritto di usufruire dei servizi del medico di base, ma non sono previste altre sanzioni. A controllare gli «evasori» e a metterli sul libro nero provvederanno gli «007» di Usi e Fisco. Rimane da trovare una soluzione al problema delle persone, una minoranza, che hanno già pagato per i loro defunti. Si provvedere probabilmente con uno sconto sul 740 del prossimo anno. Una risposta potrebbe arrivare già lunedì dal decreto interministeriale a cui stanno lavorando i tecnici di Finanze e Sanità. Maria Corbi Il ministro della Sanità Maria Pia Garavaglia

Persone citate: Garavaglia, Sanità Maria, Valdo Spini

Luoghi citati: Roma