Israele l'inviato di Clinton tra gli agguati

Aggredito e bruciato un soldato che faceva l'autostop, altri due uccisi da terroristi in Cisgiordania Aggredito e bruciato un soldato che faceva l'autostop, altri due uccisi da terroristi in Cisgiordania Israele, Pinviato di Clinton tra gli agguati Commandos di ultra in azione prima della partenza di Christopher MEDIO ORIENTE TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Due attentati, eseguiti con grande audacia in Cisgiordania da commando palestinesi, probabilmente integralisti, hanno turbato le ultime ore della missione mediorientale del segretario di Stato Usa Warren Christopher, dedicata al rilancio dei negoziati di pace israelo-arabi all'indomani della «Resa dei conti», l'operazione anti-Hezbollah condotta in Libano da Israele la settimana scorsa. Il primo agguato è stato teso nella notte da tre «fedayn» , che si ritengono membri della «Jihad islamica», all'incrocio di ARam, alla periferia Nord di Gerusalemme. Su un furgoncino reso insospettabile da una targa gialla israeliana, hanno caricato il soldato Yoram Chen, 20 anni, che rientrava a casa in autostop dalla sua base in Cisgiordania. Un altro soldato ha notato la violenta colluttazione sviluppatasi nell'abitacolo e ha cercato di fermare il veicolo in fuga sparando alle ruote, ma invano. Tre ore dopo, presso Ramallah, le forze dell'ordine hanno ritrovato il furgoncino in fiamme, con dentro il cadavere carbonizzato del soldato rapito. Mentre gli israeliani apprendevano con orrore i particolari di questo delitto (che ricordano, nella loro meccanica, il rapimento dell'agente Nissim Tole- dano, che nel dicembre scorso indusse il governo Rabin a ordinare l'espulsione in massa dei principali quadri politici del movimento islamico «Hamas»), un altro commando palestinese ha attaccato in Cisgiordania. A un posto di blocco istituito dall'esercito nel villaggio di Deir Ballut, presso Tulkarem, si è avvicinata a gran velocità una Peugeot con targa palestinese. Ne sono balzati fuori due uomini, armati con una pistola e un fucile M-16, che hanno fatto fuoco da distanza ravvicinata, uccidendo sul colpo due soldati. Un terzo militare, che seguiva la situazione dal tetto di una casa, ha crivellato di colpi l'au¬ to, che è uscita fuori strada. Uno degli assalitori - sembra che fossero membri di «Hamas» - è stato così ucciso, un altro è rimasto ferito, un terzo è riuscito a dileguarsi. Dietro a questa spirale di violenza (ancora cinque giorni fa, a Gaza, un terrorista islamico ha travolto con un autobus due veicoli israeliani, provocando un morto e cinque feriti) sembra esserci la «Jihad islamica», il movimento filo-iraniano contrario ai negoziati di pace e deciso a «vendicare nelle retrovie di Israele» l'attacco contro Hezbollah in Libano. Il governo Rabin si trova ora preso fra due fuochi. Da una parte gli Stati Uniti, che chiedo no decisioni politiche coraggiose e impopolari tali da rilanciare i negoziati di pace con gli arabi; dall'altra un'opinione pubblica inquieta, appena pia catasi dalle angosce dei bom bardamenti sulla Galilea e ora di nuovo sgomenta di fronte al terrorismo. Aldo Baquìs

Persone citate: Aldo Baquìs, Ballut, Christopher Medio, Clinton, Nissim, Rabin, Warren Christopher, Yoram Chen