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Fermo, lettere di protesta ai magistrati Fermo, lettere di protesta ai magistrati Prostitute sfrattate I clienti insorgono FERMO. Carabinieri e polizia cacciano le lucciole dal Fermano e i clienti protestano. Energicamente, anche se nascosti dietro telefonate e lettere anonime (alcune spedite anche per espresso e raccomandata). Destinatari delle missive le forze dell'ordine e i magistrati della procura, «colpevoli» di aver dato un giro di vite al mercato del sesso da marciapiede nella zona di Pedaso, Altidona, Fratte di Porto Sant'Elpidio e Lido Tre Archi di Fermo. Provenienza delle lettere? Da tutte le Marche, fatta eccezione per il Pesarese, che fornisce clientela al ricchissimo business della riviera romagnola. E le argomentazioni, a detta dei destinatari, sono serie. Molti fanno presente che «la posizione geografica del posto di ritrovo delle prostitute è estremamente comoda» e altri aggiungono che la zona «è molto facile da raggiungere anche dall'entroterra marchigiano». Non solo: c'è anche chi fa presente l'aspetto economico della questione. «Se le si¬ gnorine se ne vanno da lì - si sostiene in diverse lettere - i clienti dovranno emigrare nel Riminese o in Abruzzo, e fare delle lunghe trasferte». Con un sensibile aumento del chilometraggio. E loro, le lucciole? Subiscono in questo periodo l'offensiva delle forze dell'ordine. Cecoslovacche, polacche e nigeriane, quasi mai in regola, per altro, con i permessi di soggiorno, vengono rimpatriate e i fogli di via si sprecano. Molte, invece, si sono spostate nell'area detta della Bonifica, a cavallo tra Porto d'Ascoli e il Teramano. In zona sono rimasti per lo più travestiti sudamericani e napoletani. Il fenomeno della prostituzione si era talmente diffuso che interi quartieri delle città costiere venivano «invasi» da lucciole e clienti. Da qui le vibrate proteste e le prime operazioni delle forze di polizia, che in qualche occasione hanno anche sequestrato le auto dei clienti, nel tentativo di sco raggiarli. fj. p.]