Arrestato Jimmy l'ex fidanzato «Ha ucciso Laura per gelosia»

IeriinValSeriana i funerali della vittima E il padre grida «Assassino!» La nuova donna del giovane gli avrebbe dato un falso alibi Arrestato Jimmy, l'ex fidanzato «Ha ucciso Laura per gelosia» CLUSONE DAL NOSTRO INVIATO Laura, la vittima, nella bara. Jimmy, l'ex fidanzato, in cella. Il destino sceglie ima concomitanza speciale per compiersi. Ieri, su a elusone, era il giorno del funerale di Laura Bigoni, 23 anni, sorriso perpetuo nella foto in bianco e nero che il padre (davanti alla bara) ha baciato, gridando: «Assassino». E ieri era il primo giorno di carcere per Gian Maria Bevilacqua, detto Jimmy, 25 anni, milanese, elettricista, indiziato formalmente di omicidio volontario, dopo una notte intera di interrogatori e confronti dentro le camere di sicurezza della caserma, dove, da cinque giorni, si sta cercando di dare un filo a questa brutta storia di gelosia e coltello. Così, sotto le ombre violente del pomeriggio, tra i cento parenti e amici e donne piangenti e ragazzi cotti dal sole che circondano la bara di Laura nella piazzetta (per metà coperta da drappi luttuosi e da un Cristo sanguinante), c'è più rabbia che dolore, più durezza che abbandono. Arriva il prete, il funerale si muove. Tutto è cominciato sabato 31 luglio, più o meno qui, sotto l'arco di pietra, tra il noce e la strada che ora è piena di sole e di gente. Laura è appena scesa dalla mansarda, ha una maglietta nera, la gonna nera, i capelli sciolti, ben pettinati. Sono le 21,30 e l'inquilino del piano terra, Pietro Serturini, 65 anni, ha accettato di darle un passaggio fino alla discoteca Collina Verde, due chilometri fuori dal paese. Lui, carattere scontroso e solitario, ci lavora come posteggiatore. Lei ci vuole andare per tirarsi su, dopo un pomeriggio finito malissimo. E' venuto a trovarla Jimmy da Milano. «Lei gli voleva ancora bene, ma anche lo odiava perché la faceva soffrire», dice Liliana, la zia con cui Laura si confidava di più. Si erano lasciati da un paio di mesi, ma continuavano a vedersi. Lui aveva un'altra fidanzata, Vanna, e questo era la ragione del dolore di Laura. In questi due mesi era iniziata l'altalena degli incontri clandestini e degli addii, dei pianti e dei ripensamenti. Dunque Jimmy arriva a elusone nel primo pomeriggio di sabato. Laura lo aspetta, sa che progetteranno un viaggio insieme («A Montecarlo», confiderà a un'amica). Invece alle 19 lui la pianta, deve tornarsene a Milano, dice, e parte. Eccoci al punto. L'altra notte, seduto davanti al maggiore Tenardi e al sostituto procuratore Isella, Jimmy ha continuato a tenersi aggrappato a questa versione. Lui quel sabato ha visto Laura, ma poi è rientrato a Milano, per incontrare Vanna, l'altra fidanzata, e ha passato la notte con lei. «Sono innocente» continuerà a ripetere dalle 23 sino alle 6,30 del mattino, quando un'Alfetta se lo porterà via, destinazione, cella d'isolamento del carcere di Bergamo. No, l'alibi di Gian Maria Bevilacqua non convince affatto gli inquirenti. L'altra notte sono andati a prendere la sua fidanzata, Vanna Scaricabarozzi, 25 anni, milanese, che negli scorsi interrogatori ha sempre confermato la versione di Jimmy: «Quella sera era con me, abbiamo dormito insieme». Dice il magistrato: «Ho deciso di interrompere l'interrogatorio e ho chiesto alla ragazza di nominarsi un difensore, prima di tornare da me». Non l'ha arrestata (per ora), ma l'ha indiziata di «favoreggiamento». Quelli del bar di fianco alla caserma l'hanno vista uscire poco dopo le sei di mattina «in lacrime». Finirà per essere lei la chiave di tutto? Laura dunque, quel sabato sera, sale sulla Golf arancio del posteggiatore, arriva alla discote¬ ca: gradini di pietra, piscina illuminata, tavolini bianchi, un lemonsoda. E' una bella sera d'estate, la discoteca comincia a riempirsi, lei incontra Marco Conti, ragazzino con gli orecchini, la camicia aperta. Lui nelle cronache diventerà «il biondino», ma è nero di capelli, fa il tornitore a Endine, è svelto con le ragazze. Aggancia Laura, che è sola, svagata, di sicuro triste, con il suo lemonsoda e il suo amore infranto. Molti testimoni li notano insieme, «almeno sino alle due di notte». Marco Conti racconterà la sua conquista, lui che l'accompagna verso casa, il passaggio in pineta, la frenata davanti al cancello di casa, quando vedono insieme la luce accesa. Ecco l'altro punto. Il «biondino» dirà ai carabinieri di avere visto una luce accesa nella casa di Laura. Dirà di avere visto un'ombra in strada. Dirà (comunque) di avere lasciato Laura davanti al cancello. Laura è salita in casa da sola, i vicini l'hanno sentita rientrare alle 3 di notte. In questo giallo sconclusionato la scena del delitto viene scoperta domenica mattina, prime ore dell'alba. Laura è stata accoltellata cinque volte. E' seminuda sul letto, bruciata in più parti, però il suo corpo è composto, braccia e gambe incrociate, come se l'assassino avesse voluto rimediare all'orrore del massacro. La porta dell'appartamento non ha segni di scasso. Non c'è il disordine che indichi aggressione e lotta. Nessuno ha visto, nessuno ha sentito. Gli inquirenti hanno la certezza che Laura non ha gridato perché conosceva l'assassino ed è stata presa alla sprovvista. Quell'ombra intravista poteva essere Jimmy, rientrato (perché così voleva il destino) nella notte a elusone? Se è andata come pensano gli mquirenti il movente è la strana (e violentissima) gelosia di un ex fidanzato: Laura scoperta con un altro e perciò punita. Vanna pronta a proteggere il suo ragazzo. Sta tutto in questo doppio amore malato il mistero del giallo di elusone? PinoCorrias IeriinValSeriana i funerali della vittima E il padre grida «Assassino!» Da destra, Laura Bigoni e l'ex fidanzato Gianmario «Jimmy» Bevilacqua. A sinistra, i funerali della ragazza uccisa a Clusone

Persone citate: Bevilacqua, Collina Verde, Gian Maria Bevilacqua, Isella, Laura Bigoni, Marco Conti, Vanna Scaricabarozzi

Luoghi citati: Bergamo, Clusone, Milano, Montecarlo