Otto esplosioni 70 morti inferno in Cina
Nella città-simbolo del neocapitalismo, Shenzhen, saltano in aria depositi di sostanze chimiche: 200 feriti Nella città-simbolo del neocapitalismo, Shenzhen, saltano in aria depositi di sostanze chimiche: 200 feriti Otto esplosioni, 70 morti; inferno in Cina Una fuga di gas ha innescato scoppi a catena tKs PECHINO. Pomeriggio d'inferno a Shenzhen, la città simbolo del neocapitalismo cinese. Uno dopo l'altro, in quattro ore, sono saltati in aria otto dei dieci depositi della «Anmao», un'azienda che opera nel settore dei prodotti pericolosi, tra cui gas ed acido nitrico. L'agenzia semiufficiale «China News Service», di Hong Kong, ha informato che almeno 70 persone sono rimaste uccise nelle esplosioni e che 200 sono gravemente ferite. L'agenzia ufficiale «Nuova Cina» soltanto questa notte, dieci ore dopo l'accaduto, ha diffuso una notizia di appena dieci righe nella quale parla di «oltre 100 persone morte o ferite». Tra le vittime ci sono anche Wang Jiuming e Yang Shuitong, vice direttori del locale ufficio di pubblica sicurezza, oltre ad alcuni vigili del fuoco, infermieri ed altri soccorritori. Per ora gli investigatori ritengono che la prima esplosione, che è avvenuta intorno alle 13,35 ora locale e che ha poi innescato le altre in una tragica catena, sia stata provocata da una fuga di gas. La Anmao è una delle società civili che dipendono dalle forze armate. «Si tratta della più grande tragedia mai avvenuta a Shenzhen», ha commentato un fun- zionario governativo il quale ha anche reso noto che dopo alcune ore gli incendi provocati dalle esplosioni erano sotto il controllo dei vigili del fuoco e che i prodotti pericolosi inesplosi erano stati trasferiti in zone sicure. I depositi sono collocati nella zona industriale di Qingshuihe, dove sono ubicate anche diverse aziende straniere. Il boato provocato dalle esplosioni ha causato la rottura dei vetri delle finestre e danni minori a diverse abitazioni in un raggio di centinaia di metri ed hanno seminato il panico tra la popolazione. Le esplosioni sono state così potenti da essere state registrate anche dagli apparecchi sismici. Una testimone, cittadina britannica, che risiede a cinque chilometri dal luogo della sciagura, ha raccontato: «E' stata una cosa spaventosa, tutti noi abbiamo pensato ad un violento terremoto». Shenzhen è una zona economica «speciale» la cui realizzazione fu voluta da Deng Xiaoping, l'architetto delle riforme e della via cinese al socialismo. Nell'ottica dei dirigenti cinesi deve costituire la locomotiva dello sviluppo del Paese. Ed in effetti finora ha presentato risultati straordinari in termini di crescita economica ed industriale. In certi casi gli operatori locali sono stati però accusati di praticare un capitalismo selvaggio e di violare la legge in nome del profitto, soprattutto per quanto concerne il rispetto delle norme di sicurezza. Shenzhen, ubicata poco a Nord di Hong Kong, è nota anche per essere indicata come la città del consumismo più sfrenato, del lusso e della prostituzione dilagante. [Ansa] I magazzini colpiti appartengono a una delle aziende civili dipendenti dalle forze armate LdNgdfacaihmp Le immagini della sciagura. Nella foto grande, uno dei depositi in fiamme e accanto quello che resta di un altro dopo che i vigili del fuoco hanno lavorato molte ore per spegnere 'incendio
Persone citate: Deng Xiaoping, Wang Jiuming, Yang Shuitong
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