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Incontro nella notte Cragnotti-Tapie per il croato dopo che l'Olympique aveva vinto l'amichevole 1-0 Incontro nella notte Cragnotti-Tapie per il croato dopo che l'Olympique aveva vinto l'amichevole 1-0 Alla Lazio Boksic o Casiraghi // bianconero potrebbe arrivare in prestito ROMA. Sul campo Lazio-Marsiglia finisce 0-1 : quarta sconfitta consecutiva per la squadra di Zoff, la quarta su cinque partite. Ma la sfida tra Cragnotti e Tapie per Boksic è andata avanti fino a tarda notte. «Abbiamo l'alternativa a Boksic, comunque trattiamo», ha detto Cragnotti nell'intervallo. Ma a voler vedere il croato erano in 30 mila all'Olimpico, anche se con la maglia del Marsiglia. Invece a brillare è stato un ex nemico, Voeller. Con il saluto a Boksic strozzato in gola dal tecnico francese Bourrier che ha rimescolato le carte tenendo il croato in panchina per un tempo, il pubblico laziale ha conosciuto da vicino la forza della squadra francese e, nella ripresa, finalmente anche 10 scatto prodigioso del croato. Una fisarmonica quasi perfetta quella dell'Olympique che costringe - ne sa qualcosa Gascoigne - a continui aggiustamenti tattici. Partito a zona, Zoff cambia tutto dopo pochi minuti, ma molto pare affidato al caso perché le geometrie di Gascoigne restano nella testa dell'inglese: 11 pressing francese lo soffoca. Gli episodi rilevanti nascono tutti dal groviglio centrale. Al 6' Gazza lancia Bacci che, solo, batte su Barthez. Dall'altra, al 20', Favelli salva sulla linea una zuccata di Voeller. Al 27' ancora Voeller ne salta quattro ma non inganna Marchegiani, che cade invece nel tranello della puni- zione battuta al 29' da Thomas: è 0-1. La Lazio sbanda e si ritrova solo al 44': Signori vola solo verso la porta, Thomas lo abbatte ma Cinciripini non fischia. Nella ripresa entra finalmente Boksic (con Futre, Di Meco e Deschamps): il Marsiglia gioca con quattro stranieri (il croato e Futre oltre a Voeller e Stojkovic) e sono subito guai per Cravero e compagni. Ma al 48' Winter manda sul palo un assist di Gascoigne. La serata di grazia di Barthes nega a Signori il gol al 55': girata al volo con il suo sinistro e miracolo del francese. La Lazio del secondo tempo è comunque migliore con Di Matteo al posto di uno spento De Paola, mentre il pubblico non nega applausi a Boksic per le sue sgroppate in progressione. Finisce così una lunga giornata contrassegnata da una continua girandola di voci. Alle 11, all'arrivo a Fiumicino dell'Olympique, subivano una brusca impennata le azioni dei pessimisti. Voeller dichiarava, senza mezzi termini: «Alen resta con noi, non abbiamo nessuno in quel ruolo. E' questo il problema». Lui, Alen Boksic, aveva subito ricevuto le attenzioni della tifoseria laziale: una sciarpa biancazzurra al collo e qualche rimpianto per questa stagione di nobile parcheggio all'Olympique. Il problema, più che un conguaglio in denaro, è per Tapie quello di trovare un centravanti potente da inserire nell'organico di una squadra che - nonostante il caso Valenciennes deve difendere il titolo europeo. Bernard Tapie giungeva nella capitale nel primo pomeriggio, e l'incrocio delle voci si faceva vorticoso. S'è già incontrato con Cragnotti, dicevano alcuni, ma bastava un semplice controllo degli orari per smentire l'ipotesi: Cragnotti infatti giungeva a Roma da Milano soltanto alle 19. Così il round finale di questo match tra finanzieri slittava dalle 20 a tarda sera, dopo il match. «Capisco i problemi, anche politici, di Tapie - diceva Cragnotti ma c'è ancora spazio per la discussione. Comunque presto (oggi alle 15, ndr) annuncerò il nome del nostro attaccante, un grosso attaccante». E, sollecitato dai cronisti, Cragnotti ammetteva che la Lazio ha bloccato Casiraghi: martedì sera Bendoni ha finalmente strappato un sì a Boniperti. Formula probabile, il prestito annuale, sulla base di 3 miliardi. Zoff, comunque sia, avrà il suo centravanti: probabilmente appunto il bianconero, con gran felicità di Sacchi, che vedrà così giocare insieme Signori, Fuser e Casiraghi nell'anno del Mondiale. Il ribaltone delle punte centrali riprenderà, con comodo, a giugno '94. Alvaro Moretti