Venturin avverte il Toro saprà dar fastidio a tutti

Venturin avverte: il Toro saprà dar fastidio a tutti Venturin avverte: il Toro saprà dar fastidio a tutti MALLES VENOSTA DAL NOSTRO INVIATO Nel Toro che oggi si trasferisce a St-Vincent e domani debutta nel Trofeo Baretti con il Cagliari, mancheranno pedine importanti: Aguilera e Francescoli impegnati con l'Uruguay, l'infortunato Sordo e forse Gregucci. Ma ci sono calciatori bravi che vivono nell'anonimato, messi in ombra da assi, o presunti tali, spesso ricercati perché giocano più con la lingua che coi piedi. Uno di questi è Giorgio Venturin, 25enne gregario di lusso, prezioso jolly che molti allenatori invidiano a Mondonico. E, se la considerazione degli addetti ai lavori lo gratifica, il disinteresse dei critici lo fa arrabbiare: «Mi ritengo normale, non sui livelli di Baggio e Lentini, al quale auguro una pronta guarigione, ma posso essere uno di quei giocatori che fanno la fortuna di un tecnico. Come Sordo e Mussi». Lombardo di Bollate, professionista serio, senza atteggiamenti da divo e con un solo interesse extracalcistico, Alessia, la figlia di 14 mesi, arrivò a Torino nell'86 ma esordi nella massima divisione con la maglia del Napoli nel '90. Un solo gol in 96 partite (65 in granata e 31 in azzurro) forse spiega perchè Venturin non finisce in prima pagina. Ma il suo lavoro oscuro, il rendimento costante e l'eclettismo lo rendono indispensabile. Persino Sacchi si accorse di lui, un anno fa, lanciandolo per un tempo contro l'Irlanda nella tournée negli Usa. Ora l'America è troppo lontana oppure la prossima può essere la stagione della consacrazione per Venturin? Mette da parte l'orgoglio ferito e risponde con modestia: «Il et basa le sue scelte anche sulle squadre che brillano in campo internazionale, com'è successo recentemente con alcuni giocatori del Parma. Non credo di avere chances per i Mondiali e mi ritengo fortunato per quell'unico gettone. So di non essere un fenomeno, anche se ce ne sono pochi in circolazione, e di dover migliorare. Ma fra due o tre anni darò il massimo». Il Toro non potrebbe riportarlo in Nazionale? Finge di crederci: «Anche se i fatti magari sono diversi dalle parole. Dopo la conquista della Coppa Italia, proveremo a dare la scalata alla Coppa Coppe e ripetere quanto ci riuscì due anni fa in Coppa Uefa». Vede più entusiasmo rispetto all'estate scorsa: «L'opinione pubblica ci dava per spacciati dopo le cessioni di Lentini, Graverò, Policano, Martin Vazquez e Benedetti. Ma lo spogliatoio è rimasto unito e ha trovato gli stimoli giusti. Non dobbiamo perderli, anzi spero che l'euforia che ci circonda ce ne dia ancora di più. Il Toro deve fare il Toro, non travestirsi da Milan o da Juve, altrimenti sono guai. Se siamo presuntuosi andiamo in difficoltà anche con avversari dell'Interregionale, se c'è concentrazione diamo fastidio a tutti». Lui vuole migliorare sotto rete: «Per un centrocampista è impensabile non fare mai gol». Si sente un centromediano metodista, ma può farlo solo quando Daniele Fortunato si sgancia. Cosa cambierà con un trequartista come Francescoli? Venturin sa che l'uruguaiano ha classe, personalità ed esperienza: «Dovrebbe permetterci di compiere un salto di qualità: ha i numeri per fare la differenza». Quello che non fece più Maradona quando Venturin finì al Napoli in comproprietà: «Peccato. Con Diego pieno di problemi fu l'anno della disfatta. Mi rimane il ricordo di una Supercoppa vinta battendo 5-1 la Juve». A Washington, il 21 agosto, farà il bis con il Milan? Sorride: «I rossoneri sono i grandi favoriti e noi dei... turisti in vacanza». Brano Bernardi Bianconeri a 4 punte stasera a St-Vincent nel Trofeo Baretti con il Southampton L'Avvocato esce dagli spogliatoi della juve mentre Baggio (sotto) è festeggiato dai tifosi; Casiraghi (a lato) in attesa di destinazione

Luoghi citati: America, Bollate, Irlanda, Italia, Lentini, Malles Venosta, Torino, Uruguay, Usa, Washington